L’ intervista allo scrittore cubano Ahmel Echevarría, autore del libro “Bufali in marcia al mattatoio” edito dalla casa editrice Efesto.
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Quarta di copertina del libro “Bufali in marcia al mattatoio” di Ahmel Echevarría
Un gioco di specchi, di brevi testi apparentemente autonomi che via via si uniscono fino a formare un corpo unico, “Bufali in marcia al mattatoio” è un piccolo universo testuale in cui il lettore vede, tocca, annusa, sente e accompagna l’ex soldato Ismael nel racconto di una vita da ricostruire, vissuta ai margini della società. Una storia ruvida, di conflitti personali, di sesso e d’amore, di morte e solitudine. Una storia di prostitute, disoccupati, trafficanti, veterani di guerra, operai, meccanici, barman. Nessuno di loro accetta il ruolo di perdente: si riuniscono, ruminano, lottano, scalciano, sgomitano, amano, per poi arrivare inesorabilmente, dopo la marcia, al mattatoio, dove una sola opzione è possibile. «È vero, sono stato un soldato, ma ho un piano: escogitare un piano». Riuscirà Ismael con il suo piano a sfuggire all’inevitabile fine?