La perdita in tre libri
André Aciman – Ultima notte ad Alessandria
Mi capita sempre, appena prima del tramonto e pochi minuti dopo il tè: un senso di completezza, quasi di gioia. Sai, ho ottenuto tutto quel che volevo. Non male per un ottantenne, eh?
Il prozio Vili è l’unico a percepire un senso di completezza. Aciman racconta qui la sua fuga da Alessandria d’Egitto con gli occhi di un bambino. Si parla di un libro pubblicato nel 1994, di un libro che guarda al singolo, all’individuo che esprime a parole uno strappo subito dagli europei cacciati dall’Egitto.
La perdita è evidente. Si perdono le radici create, si perde l’abitudine e la propria vita. Si perde quel senso di appartenenza creato con l’ecosistema.
Aciman era un tutt’uno. All’improvviso era solo tanti brandelli di una giovane vita fatta di racconti e primi tramonti visti. Si perdono odori, sapori e colori.