“Migliaia di ragazze sono salite lungo una scala, hanno bussato a una porta dietro la quale c’era una donna di cui non sapevano nulla, a cui stavano per consegnare il proprio sesso e il proprio ventre. E questa donna, l’unica persona in grado in quel momento di mettere fine alla sciagura, apriva la porta in grembiule e pantofole a pois, uno strofinaccio in mano: “Desidera?”.
“L’evento”, un romanzo che potrebbe irritare
Può darsi che un racconto come questo provochi irritazione, o repulsione, che sia tacciato di cattivo gusto. Aver vissuto una cosa, qualsiasi cosa, conferisce il diritto inalienabile di scriverla. Non ci sono verità inferiori. E se non andassi fino in fondo nel riferire questa esperienza contribuirei a oscurare la realtà delle donne, schierandomi dalla parte della dominazione maschile del mondo.
Avrei potuto terminare L’evento di Annie Ernaux in poche ore, invece ci ho messo due giorni, perché stavo male ad andare avanti, mi sentivo proprio male fisicamente al pensiero che ciò che la Ernaux racconta e descrive è una violenza che ha provato lei in prima persona insieme a milioni di altre donne in tutto il mondo. Non riesco veramente a capacitarmi che in Paesi come Francia e Italia l’aborto sia stato reso legale “solamente” nel 1975 e nel 1978 e ancora più sconcertante è che non sia ancora legale in moltissimi Stati, anche molto vicini come ad esempio Malta.
Purtroppo anche dove è legale, le donne non se la passano tanto meglio perché tra medici obiettori di coscienza, giudizi da parte della società e sensi di colpa annessi e connessi, le donne continuano a vivere questa decisione, in ogni caso non facile, come una violenza alla loro libertà e alla fine si, ora è legale, ma il peso che una donna si deve portare addosso è lo stesso oggi come in passato.
È un libro che tutti dovrebbero leggere, le donne ma anche e soprattutto gli uomini.
“L’evento” di Annie Hernaux, edizioni Einaudi. I libri di Chiara.