I libri di Chiara

“Un quarto di donna” di Giuliana Ferri: recensione libro

“Ancora una volta la notte mi ha deluso. Niente di speciale. Una piccola fine senza apparato, povera di sedimento, di autonomia vera, aggrappata al giorno che è finito e a quelli che comincia ora nel solito modo.Troppo breve per essere una notte, più che a riposare è servita a cancellare il giorno.Aperti gli occhi ho subito di fronte la mia vita quale è. Con il suo indirizzo, via tale numero tale, la sua misura di ricchezza, una sua età implacabile, i suoi termini affettivi, le sue ricompense, il suo tanto mi dà tanto, le sue ingerenze continue di bene e di male, la sua reputazione, il suo insieme contenuto in un appartamento come in un globo che scoppia di sentimenti, di orari, di rumore, di gente che ha lo stesso cognome. Il mio globo mi piace, anzi lo amo e lo riamo continuamente. L’ho voluto così, pulito, scarno, abbondante di valori, inzeppato di principi, cresciuto nel suo tempo, pieno di buone intenzioni, frettoloso. Così frettoloso che certe volte mi scappa dalle mani. E mentre corre sulle ore, rotola sul pranzo e sulla cena, sul buio della notte e sulla luce del giorno, io certe volte mi ci stanco dentro e finisco per non dominarlo più.

A tentoni inizia la mia giornata e non c’è niente da fare, mi sono svegliata stanca. Una stanchezza che è quasi passione, fanatismo, perché di questa mia stanchezza io porto intera la mia responsabilità, dal momento che ho scelto io di vivere due vite insieme, di casa e di lavoro, senza che nessuno me lo chiedesse, ed è difficile, sempre più difficile vivere da sola due vite insieme.

Un quarto di donna: perdere se stessi

La storia di una donna acculturata, politicamente impegnata, borghese, moglie, madre, lavoratrice. Una donna moderna che si è voluta emancipare dalla figura di moglie e madre con la quale è cresciuta. Una donna media che cerca di barcamenarsi tra la scuola dei figli, le cene con gli amici e il rapporto complicato con il marito. Una donna che cerca di dimostrare di poter fare tutto, che vuole esserci per tutto e per tutti ma che alla fine deve rinunciare a qualcosa e quel qualcosa è se stessa, si disgrega e perde se stessa.

Un libro veramente profondo su quanto sia difficile per una donna tenere insieme i vari pezzi, dentro e fuori se stessa e che tocca argomenti importanti e seppur scritto negli anni Settanta, attualissimo a più di quarant’anni dalla pubblicazione.

La nostra stanza è sempre in disordine ma è accogliente. È l’abbiccì di una stanza da letto. A guardarla con attenzione si scopre che nulla è casuale, che ogni oggetto ci vive dentro a buon diritto, con una sua storia, tanto da poter essere definito più che un oggetto un ricordo. E mentre tutto si dilata nell’arco degli anni quegli oggetti fissano la presenza ostinata di un sentimento, di un periodo, di un giorno, di un’ora riferibile a me, a mio marito o assai più spesso a noi due insieme.

“Quando viene la sera, con le luci accese, mi vesto di nero con gli occhi dipinti di nero, le collane al collo e la cipria sulla pelle. Stasera si esce come ogni sera. Ma io non riuscirò mai a spiegarmi perché, quando viene la sera, io non ho voglia di ricominciare. Non basta cambiarsi  d’abito per cominciare qualcosa.”

“Un quarto di donna” di Giuliana Ferri, Elliot Edizioni. I libri di Chiara.

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