Gabriela garofano e cannella – Jorge Amado
Amado, tutto Amado, sempre Amado. Ho votato Gabriela cravo e canela (garofano e cannella per me) perché mi ha fatto respirare gli odori del Brasile e mi faceva quasi sentire i sapori esotici della sua cucins. Il romanzo è bellissimo e mi fece nascere un desiderio grandissimo di andare in Brasile, e pure di assaggiare la cucina brasiliana. E poi Teresa Batista stanca di guerra, per me il capolavoro di Amado. Nella vita difficile e dolorosa di Teresa si incontra la cultura di un Paese: la crudeltà, la bontà, l’amore, la generosità, il disprezzo, la corruzione, l’indifferenza, la bellezza e la pietà. E poi si immagina la luce di Bahia nel finale (che non svelo). L’ho letto due volte… (Milena Bertacchini)
Descrizione
Profuma di garofano e ha la pelle color della cannella la bella mulatta che Nacib vede un giorno al mercato degli schiavi. Incantato dalla sua prorompente sensualità, l’arabo Nacib l’assume come cuoca, rendendola ben presto regina della sua vasta casa. Ma Gabriella, selvatica e ingenua, non sa distinguere, perché l’amore è per lei un fatto spontaneo: ama Nacib, ma si dona anche ad altri, senza malizia alcuna… Jorge Amado si serve del suo sguardo per raccontare i personaggi, i colori, i profumi dello Stato di Bahia all’inizio del Novecento: talmente bello e luminoso da sembrare un paradiso terrestre.
“Gabriella garofano e cannella” di Jorge Amado, edizioni Mondadori.