Dream Book

“Fiori di strada” di Alfonso Reccia: recensione libro

Merce umana in vendita ai bordi di vie isolate. Nessun nome per le puttane da strada. Solo corpi seminudi, tanto tempo, lunghe attese e uomini che si prendono ciò per cui pagano. Per il resto, il vuoto attorno e dentro. Vicino ai bidoni, accesi d’inverno e vuoti d’estate, si stringono il dolore e la miseria umana. La vulnerabilità di essere nella rete di chi le protegge per sfruttarle, per fare soldi, è pari all’incapacità di salvarsi.

Questo rende le prostitute misere di mezzi per una via di fuga. Scappare o denunciare sarebbe come decidere di morire per mano altrui. Poche, pochissime prostitute, riescono a cambiare strada ed a mantenere in vita anche la propria famiglia. Sono percorsi lunghi che richiedono prudenza, contatti e fortuna. La maggior parte di loro si spegne lentamente nella rassegnazione di un’esistenza destinata al sesso, senza uscita, senza soldi, senza speranza. Imparano a parlare con lo sguardo, nelle loro parole vive la rabbia, ma conoscono la gratitudine di chi si spinge ai confini del possibile per aiutarle. Sono ragazzine, minorenni, donne, che battono la testa nel vuoto perché i sogni si sono infranti quando qualcuno le ha viste e le ha costrette ad una vita ai margini, arida persino di speranza, ma che in sé ha un animalesco istinto di sopravvivenza.

In Fiori di strada La tratta delle donne in Italia di Alfonso Reccia percorri le vie di periferia, di campagna, che si accendono, soprattutto, di notte da fanali di auto in cerca di sesso a pagamento. Un prezzo senza alcuna identità e un’altra preghiera che tutto possa finire in fretta e con il compenso dovuto. Meno si guadagna più saranno le botte ricevute. Nella putrefazione di animi privi di umanità, si aggirano coloro che tendono una mano ai “fiori di strada”. Chi fa parte di associazioni che aiutano le prostitute che si vendono in strada posa lo sguardo su di loro per soccorrerle. Le aiutano come possono, anche il poco fa tanto per chi non ha niente. Occuparsene non è facile, è un impegno pericoloso, umanamente devastante perché quei fiori, che qualcuno ha fatto appassire in fretta, non hanno più nessun colore.

Il libro è una ferita aperta. Il lettore vive e sente tutte quelle esistenze spezzate e si sente fortunato, privilegiato. Lineare lo stile, pulito ed emotivamente forte.    

 

“Fiori di strada” di Alfonso Reccia, edizioni Infinito. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio