Sognare di essere ciò che si desidera, non basta. Bisogna diventare quello che si vuol essere, soprattutto avere la libertà di pensare in grande sul proprio conto. L’idea si ingrossa sulla base dell’audacia. Quest’ultima può contenere altri sentimenti utili per far affiorare la forza necessaria nel sopportare il peso delle difficoltà che sono la scia di un sogno messo a punto o da realizzare.
In I malarazza di Ugo Barbàra conosci la storia di una famiglia siciliana, di Castellammare del Golfo, che nel 1860 parte alla conquista dell’America. Antonio Montalto ha un’intuizione: cedere parte delle terre che hanno fatto la fortuna della sua famiglia in cambio di un veliero. Ha compreso prima di tutti che sta soffiando il vento del cambiamento e lui non può stare a guardare, ambizioso com’è. Sa bene che se vuole raggiungere i suoi sogni deve lasciare l’isola per arrivare oltreoceano. La sua lungimiranza è accompagnata dalla capacità della moglie, Rosaria, che a New York non rimane indietro rispetto al marito. Lei diventa presidente di una banca americana, la sua. Una libertà che negli Stati Uniti ha potuto raggiungere anche grazie alla sua determinazione. Attorno ai coniugi Montalto lo sciame dei loro sei figli, la giovane Bianca, che ha voluto seguire la sua padrona, e Nicola, una sorpresa per molte cose del passato.
Il romanzo è straordinario. La storia è un vero incanto. La narrazione conquista e fa malìe. La scrittura è pulita, affascinante, travolgente. Ugo Barbàra ci consegna un notevole romanzo siciliano.
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