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“Preghiera del mare” di Khaled Hosseini: recensione libro

Su una spiaggia, di notte, ci sono Marwan e i suoi genitori. Lui dorme, è piccolo e inconsapevole, anche se conosce la guerra, ha imparato cosa siano i bombardamenti e le corse per salvarsi la vita in un rifugio.

Da questa spiaggia partirà una barca, per un viaggio lungo e pericoloso, che è una speranza per una famiglia di arrivare in un luogo più sicuro, un modo migliore, anche se ostile. Ci sono i ricordi di prati mossi dal vento, di una vita serena, e c’è un presente cupo e orribile, da cui fuggire più lontano possibile. “Dammi la mano. Non ti succederà nulla di male.” dice il papà. La promessa che ogni genitore fa al suo bambino, ti proteggerò sempre, anche quando il mare si agita nel cuore e fa paura, anche quando la notte è gelata e nera e i ricordi belli si dissolvono. Anche quando ci si sente impotenti di fronte ai pericoli di un viaggio così incerto.

Marwan tua madre è qui con noi questa notte, su questa spiaggia fredda, illuminata dalla luna, tra bambini che piangono e donne che si lamentano in lingue che non conosciamo. Sono afghani e somali, iracheni, eritrei e siriani. Aspettiamo tutti con impazienza il sorgere del sole, eppure il pensiero di quel momento ci riempie di terrore. Siamo alla ricerca di una nuova patria. Mi hanno detto che non siamo i benvenuti, che nessuno ci ha invitato, che dovremmo portare altrove le nostre disgrazie“.

Le ombre sono cattive e il padre prega, prega il mare di rispettare il suo bambino, di ricordare che quella barca trasporta qualcosa di prezioso, la cosa più preziosa al mondo.

Scritto da Hosseini per ricordare chi ha perso la vita in mare cercando un mondo migliore per sé e per i propri figli, con delle illustrazioni che toccano l’anima, questo piccolo libro emoziona come una poesia. Sono riuscita ad avere una delle 800 copie firmate dall’autore in vendita su Ibs.it, con immensa felicità. Parte del ricavato della vendita è stato donato dall’editore all’UNHCR, a sostegno di rifugiati e sfollati di tutto il mondo. La prefazione è di Roberto Saviano.

Dalla prefazione: “Ecco dunque la prova alla quale siamo chiamati: riuscire a guardare, guardare oltre, portare l’occhio al di là della linea dell’orizzonte, non fermarsi dove il mare e il cielo si toccano, perché la terra non finisce lì, anzi è proprio lì che comincia. E immaginiamo che oltre la linea dell’orizzonte ci siano persone come noi, identiche. Non più buone o più cattive, non più innocue o più pericolose: esattamente come noi“.

È da questo presupposto che dovremmo partire tutti, per giudicare chi lascia la propria terra alla ricerca di una speranza, lasciandosi dietro una guerra o la fame, che è una guerra quotidiana e lenta, che uccide come uno stillicidio. Da questo presupposto dovremmo indossare i panni di questo padre, che prega silenzioso nella notte di fronte al mare.

Prego che, quando le rive si allontaneranno fino a sparire e la nostra barca non sarà più che un puntino gettato fra onde ribollenti, pronte a inghiottirla, Dio guidi la nostra rotta. Perché tu sei un carico prezioso, Marwan, il più prezioso di tutti. Vorrei che il mare lo sapesse. Inshallah

“Preghiera del mare” di Khaled Hosseini, SEM libri. Fertilemente

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