Libri censurati

“La fattoria degli animali” e “1984” di George Orwell: una doppia censura tutt’oggi in vigore

Buongiorno a tutti e bentornati alla nostra rubrica sui libri che qualcuno non vorrebbe leggeste.

Oggi parleremo di un autore che probabilmente incarna la censura più di chiunque altro: George Orwell.

George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, nacque nel 1903 in India, dove suo padre lavorava come funzionario amministrativo dell’Impero britannico. Da piccolo si trasferì per trascorrere la sua infanzia in Inghilterra con sua madre e le sue due sorelle. Orwell frequentò il college di St Cyprian a Eastbourne e in seguito, grazie a una borsa di studio, s’iscrisse al prestigioso Eton College.

Dopo la scuola, Orwell decise di non andare all’università e tornò in India. Qui si arruolò nella Polizia Imperiale in Birmania e vi rimase dal 1922 al 1927, quando decise di dimettersi a causa delle sue idee antimperialiste.

Ritornato a Londra, Orwell condusse un esperimento sociale che gli permise di scrivere in modo realistico dei problemi e delle difficoltà affrontate dalle classi più povere. Cominciò a indossare abiti usati e trascorreva lunghi periodi vivendo nelle zone più malfamate di Londra in compagnia di persone senza dimora.

Nel 1928 si recò a Parigi per lavorare come scrittore, ma finiti i soldi, fu costretto ad accettare anche lavori molto umili.

Nel dicembre del 1936 Orwell si recò in Spagna per partecipare alla guerra civile spagnola; a Barcellona si unì al Partito Operaio di Unificazione Marxista (POUM) contro il dittatore Francisco Franco.

Mentre combatteva sul fronte aragonese, fu ferito e fu costretto a tornare in Inghilterra ma quando scoppiò la seconda guerra mondiale, cercò di arruolarsi e venne respinto per motivi di salute.

Nel 1941 Orwell cominciò a lavorare per la BBC, per cui trasmetteva programmi culturali e politici per l’India; in seguito diventò editore per il Tribune, un giornale di estrazione socialista, per cui scrisse anche numerosi articoli, recensioni letterarie e vari saggi. Contemporaneamente scrisse una delle sue opere più importanti, il romanzo allegorico Animal Farm (La Fattoria degli Animali, 1944), che lo rese famoso in tutto il mondo ma che lo introdusse anche alla censura.

George Orwell: la censura

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La fattoria degli animali racconta in forma allegorica la storia di una fattoria in cui sono gli animali a prendere il potere con una rivoluzione, delineando un sistema in cui alcune specie sono «più uguali», ovvero più potenti, di altre – la nascita di un sistema dittatoriale ispirato a quello dell’allora Unione Sovietica, che negli anni in cui Orwell concepì questo romanzo andava strutturandosi come vero e proprio regime totalitario. Negli ambienti di sinistra dell’Europa Occidentale allora c’era non poca attenzione, e spesso anche una certa ammirazione, per quanto stava accadendo in Russia: con questo romanzo Orwell intendeva rivolgersi esplicitamente ai suoi contemporanei, perché aprissero gli occhi sul fatto che, per quanto si fondi su nobili ideali, una dittatura rimane pur sempre una dittatura.

La fattoria degli animali ebbe numerose critiche, da quelle anticomuniste a quelle di carattere sociale, fino all’accusa di eresia.

Non appena trovato un editore, questi si tirò subito indietro su consiglio del governo britannico (alleato con l’URSS) e così il libro rischiò di non vedere mai la luce, perché minacciava di sconvolgere l’equilibrio politico tra occidente e Russia.

Nel 1945 la Gran Bretagna era ancora alleata con la Russia contro la Germania nazista e un libro simile pareva mettere in dubbio il suo patriottismo. Tuttavia, George Orwell era tutt’altro che antipatriottico, anzi: la sua era una lotta intellettuale contro ogni forma di totalitarismo.

Il libro è ancora censurato in Cina, Kenya, Cuba e Emirati Arabi (la rappresentazione dei maiali che bevono l’alcol offende l’Islam).

Altro libro famoso e ugualmente censurato di Orwell, è 1984.

1984 è un romanzo di fantascienza distopica scritto da George Orwell che racconta le vicende ambientate in un ipotetico mondo futuro, nella Londra del 1984 (il libro è stato scritto nel 1948, 36 anni prima).

Racconta di un mondo controllato da un governo fortemente totalitario: nel romanzo la società è dominata dal Big Brother (Grande Fratello), un misterioso personaggio che nessuno ha mai incontrato di persona e che tiene costantemente sotto controllo la vita dei cittadini, mediante l’uso di speciali teleschermi.

Quando uscì il romanzo di Orwell, venne anche questo distrutto dalla critica e accolto negativamente in Russia dove Orwell non era molto amato già in passato, ed ecco quindi che

1984 venne censurato nel 1950 e rinase li, nei libri che non potevano essere letti nell’Unione Sovietica per 40 anni ossia fino al 1990.

Ma la storia di questo romanzo non finisce qui e si estende fino ai giorni nostri.

A oltre 70 anni da quando venne scritto, il famoso romanzo distopico “1984” di George Orwell finisce all’indice nella Bielorussia di Alexander Lukashenko: il suo governo ha ordinato venga ritirato da ogni libreria, anche da quelle online. D’ora in avanti sarà vietato anche solo possederne una copia, com’era in Unione Sovietica fino al 1990.

In uno scenario forse non a caso degno proprio del ‘Grande Fratello’ orwelliano, il 16 maggio 2022 l’editore Andrey Yanushkevich e un suo collega sono stati arrestati dopo che 200 copie del romanzo sono state trovate nell’appartamento del primo, durante una perquisizione delle forze di sicurezza dello Stato. Una perquisizione avvenuta con un certo anticipo sul bando, visto che è entrato in vigore il 19 maggio 2022. La casa editrice di Yanushkevich aveva pubblicato la versione del romanzo in lingua bielorussa nel 2020 e nel 2021 ed era stato un grande successo editoriale.

Del resto ‘1984’ è stato più volte giudicato come uno dei migliori romanzi del Ventesimo secolo, per la sua vivida rappresentazione di un regime autoritario in un Paese immaginario che tiene sotto stretto controllo la vita di tutti i cittadini, con caratteristiche simili a quelli dell’Unione Sovietica di Stalin e della Germania nazista.

Il povero romanzo di Orwell, viene bistrattato anche in patria e il 2023 non si apre nel migliore dei modi per 1984 visto che l’università di Northampton, città dell’Inghilterra centrale a metà strada fra Londra e Birmingham, nell’approntare il programma del modulo di studio “Identity Under Construction” (identità in costruzione), ha pensato bene di “avvertire” gli studenti che alcune opere la cui lettura è prevista all’interno del corso contengono “materiale esplicito” che potrebbe risultare “offensivo e sconcertante”.

Il romanzo, che descrive i pericoli del governo totalitario e della censura, è ora contrassegnato da un segnale di pericolo, poiché affronta “questioni difficili relative alla violenza, al genere, alla sessualità, alla classe, alla razza, agli abusi, agli abusi sessuali, alle idee politiche e al linguaggio offensivo”. Cioè parla esattamente del pericoloso mondo reale.

La censura è sottile, ovviamente il libro non è (ancora) vietato, ma speriamo che questa nuova generazione si metterà a leggere 1984 nonostante tutto.

Qualcuno dice che Orwell si starà rivoltando nella tomba dopo questo ennesimo affronto, io invece me lo immagino con un sorriso amaro in faccia a pensare che, in fondo, lui aveva già previsto tutto.

Libri Censurati, una rubrica a cura di Donatella Maina Gioia su The BookAdvisor.

Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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