Un libro tra le mani

“Quadrilogia della famiglia” di Fabio Bartolomei, recensione: Un libro tra le mani

Quadrilogia della famiglia di Fabio Bartolomei.

MORTI MA SENZA ESAGERARE
DICIOTTO ANNI E DIECI GIORNI
TUTTO PERFETTO TRANNE LA MADRE
IL FIGLIO RECIDIVO

Fabio Bartolomei è stato, per me, una bella scoperta.
Un autore che tratta temi importanti in modo lieve, ma in cui puoi sempre percepire una nota profonda, una tenerezza che non trascende mai in tristezza , “un’ironia malinconica“.

Questi romanzi brevi costituiscono la “Quadrilogia della famiglia“, i cui protagonisti sono sempre i genitori e i figli.

In “MORTI MA SENZA ESAGERARE” incontriamo una giovane donna alle prese con la perdita dei propri genitori, con il lutto e il bisogno di sentirsi ancora “figlia“… ancora per un po’.
Non si è mai pronti alla morte di mamma e papà, mai, a qualsiasi età, soprattutto quando accade in modo improvviso… l’unica cosa che vorremmo è che tornassero indietro, per poterli riabbracciare ancora una volta, per poter dire loro quanto li amiamo, per poter dare loro un milionesimo di quello che abbiamo ricevuto.
Ma in fondo, li rivogliamo indietro per loro o per noi?
Assistiamo ad una vicenda surreale, ma così umana, così pregna di dialoghi tanto delicati quanto esilaranti, che non possiamo fare a meno di sorridere, commuoverci, e comprendere quanto sia difficile “lasciar andare“…

In “DICIOTTO ANNI E DIECI GIORNI” vediamo una diciottenne costretta a maturare velocemente e a guardare i propri genitori con occhi diversi, considerandoli non più come “esseri viventi al suo servizio“, ma come “persone“… persone con propri sentimenti, desideri e necessità.
Il primo passo nell’età adulta può essere timido e incerto oppure può accadere che somigli ad una caduta dalle scale, inaspettata e travolgente.
Dieci giorni per scoprire la vita non filtrata da un social.
Dieci giorni per imparare che si può stare anche dietro l’obiettivo.
Dieci giorni per imparare a chiedere “mamma, papà… come state? Ma voi siete felici?

In “TUTTO PERFETTO TRANNE LA MADRE” c’è un uomo con un passato che riaffiora prepotentemente dopo un’incidente stradale scampato.
La fatidica vita che gli scorre davanti agli occhi non gli appartiene, non è la sua!
Ed ecco che tutto inizia a scricchiolare, l’impalcatura tirata su affinché lui fosse felice, affinché tutto fosse perfetto, inizia cedere sotto il peso di quelle immagini tornate a galla da chissà dove, e tutta la sua infanzia rimossa e i suoi ricordi ben confezionati da altri, lo investono esattamente come il tir che, poco tempo prima, lo aveva mancato di poco.

L’ultimo libro è “Il IL FIGLIO RECIDIVO” in cui Fabio Bartolomei continua ad esplorare il complesso rapporto genitori/figli.
Sempre delicato e originale, Bartolomei, nell’affrontare temi importanti ma da una prospettiva un po’ diagonale, mai scontata, mai pesante e sempre condita da una leggera spruzzatina di humor.
È la sua cifra, questa ironia malinconica, il suo modo per farci riflettere su quanto siano importanti e difficili i legami famigliari, su quanto possa essere faticoso e impegnativo essere “figlio“, in particolare (in quest’ultimo libro) se questo ruolo ti è stato negato da sempre, ma non riesci a rinunciarvi.
E allora te lo vai a cercare, te lo crei, lo coccoli e lo alimenti con abnegazione, senti di averne diritto… di averne bisogno.
Ci presenta un uomo, un personaggio che viaggia sul filo dell’ambiguità per tutta la narrazione, ma che porta con sé una grande umanità e un bisogno d’amore incolmabile.
Bartolomei è molto bravo a farci stare in bilico, a mettere alla prova i nostri pregiudizi, quella tendenza ormai incancrenita a vedere il male ovunque.
Abbandono, solitudine, vecchiaia… trattati con tocco leggero, ma capace di lasciare un’impronta significativa.

Dolce commozione nel primo, formazione e crescita nel secondo, vuoti famigliari e tensione narrativa nel terzo, struggente umanitá confusa con opportunismo nel quarto.

È tempo, per me, di recuperare tutti i “Bartolomei” precedenti 😊

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“Quadrilogia della famiglia” di Fabio Bartolomei, e/o edizioni . Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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