Rete Miceliale

“Carrie” di Stephen King: recensione libro

“Ma il “mi dispiace” è il pronto soccorso delle emozioni umane. È quello che dici quando rovesci una tazza di caffè, o mandi fuori pista una boccia quando giochi a bowling. Il vero dolore è raro come il vero amore.”

Tutti abbiamo conosciuto una Carrie White nella nostra vita. Tutti, da bambini, abbiamo preso parte all’inesorabile danza di cattiveria sulla cui pista si trovano a ballare vittime involontarie. Inconsapevoli.

“Carrie” di Stephen King

Alcuni, forse i più fortunati di noi, qualche volta, si sono sentiti come Carrie White. Hanno subito la violenza di un ballo al quale non si vuole partecipare, la solitudine inflitta alla diversità quando si è troppo giovani, o troppo stupidì, per volerla comprendere. O per provare almeno a capirla. C’è molto del King che verrà, in Carrie. Ci sono indizi, situazioni, riflessi e riferimenti. C’è una struttura narrativa che precorre i tempi confezionando una sorta di mokumentary ante-litteram, mescolando realtà e teoria. Errori e possibilità.

“Fu una sensazione terrificante. La mente e il sistema nervoso di Sue erano diventati come una biblioteca: e qualcuno con urgenza disperata correva in mezzo a lei, con le dita che sfioravano di sfuggita gli scaffali dei libri, togliendone qualcuno, scorrendolo in fretta, rimettendolo via, lasciandone cadere altri, con le pagine che svolazzavano selvaggiamente”

C’è anche la volontà di mettere e mettersi a nudo. C’è la necessità della comprensione, il coraggio che questa comporta, l’orrore derivato dalla sua assenza. Un orrore figlio di sbagli che si sommano a sbagli. Errori che si elevano a potenza trasformando quelle che potrebbero essere tante casualità involontarie in un’unica, collettiva, imperdonabile colpa.

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“Carrie di Stephen King, edizioni Bompiani. Rete Miceliale.

Maico Morellini

Maico Morellini, classe 1977 vive a Reggio Emilia e lavora nel settore informatico dove si districa tra cinema, programmi e letteratura. Il suo primo romanzo di fantascienza, Il Re Nero, ha vinto il Premio Urania 2010 ed è stato pubblicato l’anno successivo da Mondadori. Sempre per Mondadori nel maggio 2016 è uscito il romanzo La terza memoria. Nel 2018 il romanzo Il diario dell’estinzione edito da Watson ha vinto il Premio Italia 2019 come miglior romanzo fantasy. Nel 2019 ha pubblicato all'interno dell'Urania Millemondi Strani mondi il racconto Fatum e con Providence Press il romanzo Il ragno del tempo, vincitore del Premio Italia 2021. Ha partecipato a diverse antologie tra cui 365 Racconti sulla fine del mondo, Propulsioni di improbabilità, I sogni di Cartesio e Ma gli androidi mangiano spaghetti elettrici? e pubblicato altri diversi racconti.

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