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“Later” di Stephen King: recensione libro

Ho appena terminato LATER di Stephen King. È assolutamente assurdo come la scrittura di King migliori di romanzo in romanzo. Sono arrivato a Later dopo aver letto nelle ultime settimane alcune su antologie di racconti, alcuni anche datati.

Sebbene non mi reputi un filologo del Re, ho comunque letto con spirito critico molte delle sue opere al punto da da considerarmi un suo studioso piuttosto che fan. Be’, vi dico subito questo: Later mi ha ipnotizzato. Non è un capolavoro, ma fa ciò che un libro di King deve fare: intrattenere con trama semplice ma coinvolgente, con il suo modo di raccontare storie puro, senza effetti speciali o paroloni da filosofo, come se il lettore si trovasse al bancone di un bar a fissare la birra mentre King parla.

Adoro il registro linguistico usato in Later, la capacità del Re di calarsi nei panni di un ragazzino speciale, James, e di mostrare la sua vita, la leggerezza dei pensieri, i dubbi, gli affetti. LATER è una ghost story che non fa paura ma che, per certi versi, scalda il cuore. È una fotografia di vita, un libro in cui l’orrore non è rappresentato dai mostri ma dalle persone, dalle cose che non funzionano nella società.

È un libro che dovrebbe essere letto da tutti, non solo dagli appassionati del genere: dalle madri, per esempio, perché racconta con una dolcezza inaudita il legame tra James e sua madre, oppure dai giovani lettori che sono alla ricerca di una storia che li tocchi in qualche modo, insomma… direi che LATER merita un posto nelle vostre librerie.

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“Later” di Stephen King, edizioni Sperling&Kupfer. 

Recensione a cura di Antonio Lanzetta

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Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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