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“I vent’anni di Luz” di Elsa Osorio: recensione libro

“Non sapevo come avresti reagito, né se ti avrei trovato o meno, niente, non sapevo niente… neppure cosa mi succederebbe se adesso tu ti voltassi e non ti rivedessi mai più…” – I vent’anni di Luz-

Citazioni che più ho apprezzato del libro:

-“La baci nel punto esatto della nuca. Lei si accoccola nella cavità del tuo corpo che sembra creata apposta per il suo riposo.”

-“L’amore non si toglie e si dimentica, così come non si costruisce da un momento all’altro.”

-“Piangere con qualcun altro che sta passando quello che passi tu non è come farlo in solitudine, in modo sterile, è sapere che c’è un tempo per piangere e un tempo per agire.”

-“Lottiamo per la vita ma in un senso molto diverso da quello del sistema borghese, lottiamo per la vita in un senso più pieno e preciso, per la vita dignitosa di tutta una umanità collettivamente realizzata.

Trama di “I vent’anni di Luz”

Siamo nell’Argentina degli anni Settanta, sprofondata nel buio della dittatura militare. In un campo di prigionia vicino a Buenos Aires, Liliana, una studentessa comunista, arrestata e condannata a morte come sovversiva, partorisce una bambina: Luz. La piccola, dopo la “scomparsa” della madre, viene affidata prima alla fidanzata di un sergente carceriere e, successivamente, alla figlia sterile di uno dei responsabili della repressione. Maltrattata dalla madre adottiva e messa in sospetto dall’incongruenza di tanti piccoli indizi, Luz, vent’anni dopo, decide di capire le ragioni di quell’odio e di fare luce sui segreti che hanno ferito la sua giovinezza. Così, dopo lunghe e faticose ricerche, grazie soprattutto all’aiuto del marito Ramiro, anch’egli figlio di un desaparecido, riuscirà non solo a scoprire la sua vera identità, ma anche a ricongiungersi al suo vero padre, costretto a fuggire per anni nel ricordo della perdita di Liliana e del loro bambino. Costruito nella forma di un dialogo tra padre e figlia, i vent’anni di Luz è un romanzo crudo, teso come un giallo ma anche commovente e intimo, scritto nell’intento consapevole di riaprire una pagina tragica e dolorosa della storia argentina – la dittatura, i desaparecidos, la lotta delle donne di Plaza de Mayo- e di rendere omaggio alle vite di tanti uomini e donne schiacciati per i loro ideali di giustizia e libertà.

“I vent’anni di Luz” di Elsa Osorio: recensione libro

Immaginate di scendere a un angolo della Glorieta de Bilbao, attraversare il viale e dirigervi verso il Cafè Comercial di Madrid; Immaginate un locale accogliente, con l’aria condizionata, pieno di gente che cerca di fuggire dalla tipica afa di luglio. Sul vostro tavolino ci sono un bicchiere di Coca-Cola freddissima e un bicchierino di whisky. Nessuno però tocca quelle bevande, la Coca-Cola in particolare sta perdendo la sua frizantezza e freschezza. Siete troppo assorti da ciò che sta raccontando la vostra interlocutrice, Luz Iturbe.

Vi sta raccontando la storia della sua vita, la storia dei suoi vent’anni di vita fino a quel momento, da qui per l’appunto il titolo “I vent’anni di Luz”. Ora Luz è sposata ed ha perfino un bambino, ma Carlos, seduto anch’egli con voi in quel Cafè vuole sapere il suo passato, vuole sapere come ha fatto a trovarlo. E voi, vostro malgrado, pur non conoscendo nessuno dei due e pur non comprendendo le strane occhiate che i due si scambiano, pendete dalle labbra di Luz, aspettate un commento a ribattere di Carlos, non vedete l’ora di completare quel puzzle infinito fatto di date, nomi, città, storia, vite.

Quella che ascoltate non è solo la storia di Luz, ma anche quella di Carlos, Liliana, Miriam, Edoardo, Mariana, Laura, Javier, Ramiro e tantissimi altri. È la storia di un popolo, di un paese afflitto dalla dittatura militare; è la storia di giovani che non hanno paura di rivendicare le proprie idee nonostante le pressioni, le minacce e le torture; la storia di figli separati dalle proprie madri e persi per sempre e di madri uccise violentemente dai militari. È la storia di famiglie che aspettano, che sperano, che lottano.

Luz è vittima della dittatura sin dal suo concepimento, la sua vita è già segnata e in questo romanzo meraviglioso la accompagnerete a scoprire le sue origini e la verità sulla sua famiglia… o meglio, sulle sue famiglie e soprattutto su se stessa.

Ho amato questo libro perché sin dalle prime pagine si percepisce un modo di narrare scorrevole, facile, intrigante in cui si ritrovano molte similitudini con la scrittura di Isabel Allende soprattutto per quanto riguarda le descrizioni dei personaggi e dei luoghi. Le vicende storiche vengono descritte in modo travolgente ed accurato, tanto che alle volte mettono i brividi.

Vi consiglio di compiere questo viaggio meraviglioso, di affezionarvi ad ogni personaggio, di captare ogni sensazione e di cercare di immedesimarvi nel racconto di Luz in modo da poterlo vivere completamente. Alla fine della lettura mi sono ritrovata a fissare il vuoto con le lacrime agli occhi, non c’è sensazione più bella. Così come cita anche la trama scritta in copertina: “è un romanzo scritto nell’intento di riaprire una pagina tragica e dolorosa della storia argentina e di rendere omaggio alle vite di tanti uomini e donne schiacciati per i loro ideali di giustizia e libertà”.

Non mi resta che augurarvi una buona lettura.

Biografia dell’autore

Elsa Osorio, nata a Buenos Aires nel 1953, risiede attualmente a Madrid dove insegna Lettere. Ha scritto sceneggiature cinematografiche e televisive. Tra i suoi libri: Mentir la verdad, Como tenerlo todo, Las malas lenguas. Ha ottenuto in Argentina il Premio Nazionale della Letteratura.

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“I vent’anni di Luz” di Elsa Osorio, edizioni Tea. La Biblioteca di Laris.

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Mi chiamo Lara, ho 22 anni. Amo leggere e scrivere. Scrivo recensioni per il puro piacere di farlo e per condividere con chi mi legge le emozioni che i libri sanno trasmettere. Qui di seguito trovate il link della mia pagina Instagram dedicata per l'appunto a questa mia passione: https://instagram.com/la.biblioteca.di.laris?utm_source=qr&igshid=MzNlNGNkZWQ4Mg%3D%3D

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