Leggere con Gusto

“Il passato è una curiosa creatura” di Barbara Perna: la terza avventura di Annabella Abbondante e la ricetta degli spaghetti alla Nerano

Questo mese vi propongo la lettura di “Annabella Abbondante, Il passato è una curiosa creatura”, pubblicato da Giunti, di Barbara Perna, considerata una delle regine del cozy crime.

Qualcuno di voi forse starà pensando: un’altra autrice…cozy?

Approfitto quindi per una digressione. Abbiate pazienza.

“Non leggo mai libri scritti da donne. Mi pare non ne valga la pena”. Ad affermarlo, è un libraio che sta rispondendo alla domanda di una cliente e l’aneddoto è stato riportato su un social da una brava autrice Sellerio. Il racconto dell’aneddoto seguiva a una recente polemica, aperta da due uomini (un critico e un autore, se non ricordo male) che avevano decretato (sic!) la “non autorevolezza” delle scritture femminili.

“Eccallà!” (per i non romani: ci risiamo). Leggendo queste polemiche, sono certa che l’esclamazione sarebbe uscita dalla bocca di Celeste, un nuovo personaggio cozy del quale sono venuta a conoscenza tramite le mie fonti segrete, personaggio che mi auguro conoscerete in un vicino futuro.

Per secoli, noi donne abbiamo pagato sulla nostra pelle il ruolo sottomesso che ci ha sempre voluto assegnare il patriarcato: ma se il dileggio avviene anche nel mondo dei libri la faccenda diventa grave. La querelle finisce così? No, perché un altro maschietto –  un bravo scrittore e giallista, gli va riconosciuto – ha sentito la necessità di sminuire i gialli “cozy”, secondo lui un genere ibrido tra il romance e la commedia umoristica, quando invece (sempre secondo il suo pensiero), il poliziesco meriterebbe maggiore rispetto.

Insomma, mi chiedo e vi chiedo – lettori e scrittori – è proprio necessario puntare sempre il dito? E nel 2024, noi donne ancora ci dobbiamo far consigliare dai maschietti cosa pensare, cosa dire, cosa scrivere, cosa leggere? Tra l’altro, anche se ogni scrittore ha un suo target di lettori di riferimento, nulla impedisce a  noi lettrici  – lo ricordo, lettrici forti e le maggiori acquirenti di libri – di appassionarci al tempo stesso a un giallo cozy e, per esempio, alla rilettura di “Delitto e castigo”. C’è spazio per tutti: quindi, qual è il problema? Forse le alte vendite per ciò che ritenete sottogeneri? Gialli, romance e cozy?

E se, in particolare le donne, amano il cozy, che problema creano agli scrittori maschi? Magari anche noi donne ci siamo stufate di secoli di protagonisti maschili nella letteratura: E, nello specifico, nei polizieschi e i noir, ci siamo stancate di poliziotti e di investigatori rozzi, alcolisti, disadatti, puzzolenti, violenti.

Non ci sarebbe bisogno di ricordarlo (ma visto il basso livello della polemica) che la maggior parte delle lettrici e delle scrittrici sono donne intelligenti, indipendenti colte. Potranno avere, potremo avere, la libertà di scegliere cosa leggere e cosa scrivere? O vogliamo inaugurare un nuovo Medioevo?

Lasciamo al lettore – uomo o donna che sia – la libertà di scegliersi il libro “giusto” per i suoi gusti, per un determinato momento di vita o della giornata.

“Annabella Abbondante, Il passato è una curiosa creatura” di Barbara Perna

E adesso, Barbara Perna e Annabella Abbondante, a noi!

Annabella Abbondante Il passato è una curiosa creatura di Barbara PernaBarbara Perna, napoletana, era già iscritta alla facoltà di Giurisprudenza quando ci furono gli attentati in cui morirono prima il giudice Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino. Fu allora che decise di diventare magistrato e di servire lo Stato. Ha fatto la G.E. – il Giudice dell’esecuzione (che decide sulle sentenze diventate esecutive per le richieste di applicazione dei benefici: indulto, estinzione del reato, estinzione della pena per decorso del tempo, abrogazione del reato ecc.), “in trincea” a Santa Maria Capua Vetere – poi la giudice “tuttufare” a Montelpuciano e attualmente lavora a Roma nella sezione fallimentare del Tribunale. Ha dichiarato che “scrive per passione, lavora per dedizione e legge per autodifesa”.

Ha esordito con Giunti nel 2021 con “Annabella Abbondante. La verità non è una chimera”. Il secondo libro “Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi” è stato vincitore del Premio Nebbia Gialla nel 2023 e, a gennaio 2024, è arrivata la terza avventura: “Annabella Abbondante. Il passato è una strana creatura”.

La Magistratura è spesso accusata da più parti di essere una casta, un centro di potere privilegiato ma tale accusa secondo la Perna non riguarda la maggior parte dei suoi componenti. Se gli si può addossare una “colpa”, essa consiste, secondo lei, nel fatto che i magistrati non sanno raccontare all’esterno il loro lavoro e, forse, non hanno sufficiente interesse a farlo conoscere alle persone comuni.

Per tale ragione, Barbara Perna ha inventato il personaggio di Annabella Abbondante: per farla diventare una sorta di “testimonial” della categoria. Una persona normale, una donna normale con i suoi pregi e i suoi difetti. Una professionista che ama il suo lavoro e che cerca di far funzionare la macchina della giustizia nonostante la lentezza dei processi e le difficoltà del quotidiano. Come ha dichiarato alla rivista dell’Associazione Nazionale Magistrati “La Magistratura”, Barbara Perna aveva da tempo un sogno nel cassetto: scrivere un libro che parlasse “di noi magistrati e riuscire a farlo leggere alle persone comuni”. Ha voluto disegnare “un modello ideale di magistrato e farlo interpretare da un personaggio simpatico, empatico, appassionato e meravigliosamente imperfetto”. E Annabella Abbondante è un personaggio e una donna “imperfetta”: 38 anni, single per scelta, vive a Lucca in un piccolo appartamento con il suo gatto Serafino, è sempre in lite con la bilancia e con i chili di troppo – nomen omen   – ma incapace di stare a dieta; giudice civile nel piccolo Tribunale di Pianveggio (luogo inventato). È curiosa, sbadata, impulsiva, testarda e autoritaria – “non accetta un no come risposta” – ma è anche compassionevole ed empatica.

In questa terza avventura, ritroviamo Annabella circondata dal fidato cancelliere Paolo Sorrentino, detto Dolly (è così efficiente che dovrebbe essere clonato!) e dai suoi amici storici: Alice Villani di Altamura, giornalista freelance e sorella elettiva di Annabella; Michele Sinatra, titolare del bar “La Palermitana; il commissario Nicola Carnelutti e il suo compagno Gabriele Gualtieri, capitano dei carabinieri, ai quali si aggiunge l’ingombrante ma solidale famiglia Abbondante: la madre, Anna Semeraro; la sorella maggiore Maria Fortuna, più una pletora di cugine e di zie. Per ultimo – ma probabilmente non per importanza – Ferruccio Landi – sostituto procuratore e pubblico ministero di Firenze, con il quale Annabella ha intrapreso una complicata ma intensa relazione.

Se nei gialli di Barbara Perna non mancano crimini, omicidi, misteri e indagini, seppure raccontati con ironia, humour e un pizzico di romance, in questo libro la trama si fa più serrata ed è intrisa di avventura, malinconia e maggiore azione.

La trama. Le vacanze natalizie sono vicine e come d’abitudine Annabella sta preparando l’albero di Natale con gli amici di sempre, suoi ex compagni di scola, Alice e Nicola. Ogni pallina di cristallo è dedicata ad una persona importante nella sua vita. C’è anche un vecchio amore mai dimenticato, Gaetano Brandi detto Tano che è atteso in visita ma non arriva. Passano i giorni ma l’uomo sembra scomparso nel nulla. Per ritrovarlo, Annabella si sposterà da Pianveggio a Piano di Sorrento, dove è nata e dove risiede la sua grande famiglia. Sfrecciando sulla sua vespa rossa, la protagonista ripercorre i luoghi della sua infanzia: la costiera sorrentina, il Vesuvio, il promontorio di San Pancrazio, cercando di decifrare i misteriosi indizi che gli fa trovare Tano. Gli amici storici le sono sempre vicini con telefonate, videochiamate e messaggi. A Sorrento la raggiungerà anche Ferruccio Landi, che vorrebbe più chiarezza nella loro relazione.

Sarà un’indagine intricata e diversa dalle altre: più angosciata e malinconica, Annabella si sentirà coinvolta in prima persona perché deve salvare Tano. La donna sarà costretta a guardare in faccia il suo passato che, come scrisse Emily Dickinson:

 “È una curiosa creatura il passato

 e a guardarlo in viso si può approdare all’estasi

o alla disperazione.

Se qualcuno l’incontra disarmato,

presto, gli grido, fuggi!

Quelle sue munizioni arrugginite

possono ancora uccidere!”

Ma Annabella è consapevole che solo facendo pace con il passato potrà vivere pienamente il suo presente.

Annabella Abbondante Il passato è una curiosa creatura di Barbara PernaSotto le mentite spoglie del puro divertimento, Barbara Perna anche con la terza avventura di Annabella Abbondante riesce ad avvicinarci con abilità al misterioso mondo della magistratura e, al contempo, ci fa riflettere e commuovere, donandoci personaggi a tutto tondo, ai quali non possiamo non affezionarci: in primis, Annabella, la donna-terremoto, passionale, determinata, generosa; il cancelliere Paolo Sorrentino, la sua spalla comica; gli amici fedeli e affezionati che tutti vorremo avere nelle nostre vite, Nicola e Alice; Ferruccio Landi, il tenero e affascinante antieroe.

Dopo aver chiuso l’ultima pagina di questo giallo, ci accorgeremo che seppure la lettura è stata ironica e leggera, l’autrice ha saputo tenere a mente la lezione di Calvino: “leggerezza non è superficialità”.

Desidero salutarvi, parafrasando scherzosamente un vecchio slogan femminista: “Tremate, tremate! Le scrittrici cozy sono tornate!”.

E queste scrittrici, Barbara Perna in primis, il successo se lo meritano tutto. Alla faccia dei detrattori.

Annabella Abbondante, Il passato è una curiosa creatura di Barbara Perna, Giunti, gennaio 2024, pagine 433.

La cucina campana, tra penisola sorrentina e costiera amalfitana

Annabella Abbondante Il passato è una curiosa creatura di Barbara Perna

Dal momento che la terza indagine di Annabella Abbondante la porterà a Sorrento, vi propongo una ricetta citata nel libro, tipica di Nerano. Località balneare tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, Nerano oltre alla bellezza delle spiagge e dei panorami eccelle – come d’altronde l’intera Campania – per una tradizione culinaria di tutto rispetto.

In particolare, c’è un piatto che prende il nome del luogo – gli spaghetti alla Nerano – che era molto apprezzato sia da Totò che da Eduardo, i quali lo sceglievano quando si trovavano in zona.

Si tratta di un piatto semplice ma molto gustoso. La ricetta ha molte varianti, alcune segrete. Dopo alcune ricerche, vi propongo questa. Fatemi sapere se vi è piaciuta!

LA RICETTA DEGLI SPAGHETTI ALLA NERANO

Ingredienti (per 4 persone):

  • 400 grammi di spaghetti o mezzi vermicelli
  • 700 grammi di zucchine (calcolatene 1 piccola a testa)
  • Olio extravergine d’oliva
  • Aglio; sale; pepe nero
  • 200 grammi di provolone del Monaco grattugiato grosso
  • Quattro o cinque foglie di basilico tagliate a mano

Preparazione

Lavate e asciugate le zucchine. Tagliatele a rondelle sottili (per ottenere una frittura omogena e rapida) e friggetele in olio extravergine d’oliva. Poi, asciugatele su carta assorbente.

Nel frattempo, avrete messo a cuocere la pasta e preparato una base nel tegame di mantecatura facendo rosolare piano un paio di spicchi d’aglio interi in sei cucchiai d’olio d’oliva. Fate attenzione a non raggiungere mai il punto di fumo, sino a quando gli umori non saranno fuoriusciti bene. Togliete dal fuoco.

Immergete per qualche secondo le zucchine in acqua bollente (in modo che non risultino troppo secche nella ricetta finale), passatene un terzo (che aggiungerete in seguito in mantecatura a quelle rimaste a rondelle), mettete un pizzico di sale e un filo d’olio a crudo e versate il contenuto nel tegame dal quale avrete tolto l’aglio (se vi piace, potete lasciarlo, schiacciandolo in mezzo alle zucchine).

Scolate la pasta al dente, rimettete sul fuoco il tegame, con le zucchine passate e quelle a rondelle, aggiungete gli spaghetti e mantecate ravvivando la fiamma ma facendo attenzione che il condimento non si asciughi troppo.

Togliete dal fuoco, aggiungete il provolone del Monaco tagliato in modo grossolano e fatelo assorbire dalla pasta. Impiattate aggiungendo un pizzico di pepe e le foglie di basilico spezzate a mano. A questo piatto potrete abbinare un Greco di Tufo.

Leggere con Gusto, la rubrica che parla di libri e cibo.  

Michela Scomazzon Galdi

Michela Scomazzon Galdi, giornalista pubblicista iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, mi occupo da oltre 20 anni di comunicazione e organizzazioni eventi nel settore della cultura. In anni più recenti ho scelto di lavorare “per le donne e con le donne” e aiuto le artiste, in particolare quelle emergenti, a promuovere le loro opere e i loro progetti (libri, mostre d’arte, piccoli festival di cinema ecc.) attraverso il supporto di una comunicazione a colori per contribuire insieme a diffondere bellezza nel mondo. Ho lavorato tanti anni per il Dialogo interculturale, anche attraverso un Festival di cinema e cultura ebraica da me ideato e del quale sono stata Direttrice artistica e organizzativa per 10 anni. Pasionaria, salvata dai libri, leggo, scrivo, fotografo (soprattutto la mia amata Roma), adotto meticci e sperimento ricette di cucina. Le mie parole guida nella professione? Cultura, Bellezza, Donne, Diritti, Colori. Il mio mantra professionale e di vita? Mettici più cuore e meno cervello.

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