A Garamond Type

“Chi dice e chi tace” di Chiara Valerio: recensione libro

CHI DICE E CHI TACE, l’ultimo romanzo di Chiara Valerio, pubblicato da Sellerio e candidato al Premio Strega 2024, potrebbe avere un sottotitolo: scoprire qualcosa di sé mentre si cerca di scoprire qualcosa di altro. O di altri.

Lea Russo, sposata con due figlie, avvocato di Scauri (il paese in provincia di Latina in cui è nata e cresciuta l’autrice) indaga sulla morte inaspettata di Vittoria, apparentemente annegata nella sua vasca da bagno.

La fascinazione e la conoscenza

Vittoria è arrivata a Scauri vent’anni prima con Mara, forse sua figlia oppure no, ha tenuto la loro casa aperta a tutti, ha comprato una barca, ha giocato a carte ogni giorno al Circolo ferrovieri, ha fatto la farmacista, ha attratto un paese intero senza che questo abbia saputo conoscerla fino in fondo, ha addomesticato con onnipotenza piante e fiori per farne un giardino ordinato, «per fermare in una immagine la vita che cresce e marcisce. Tutto rinnovato e tutto uguale». È morta in un modo assurdo per una nuotatrice. Ha affidato il suo testamento a padre Michele affinché lo consegnasse a Lea.

«Di Vittoria, insomma, nonostante l’allegria, nonostante la confidenza che tutti sentivamo con lei, sapevamo ciò che vedevamo. Era distante ma curiosa, accogliente ma riservata, esatta ma evasiva. C’era nel suo parlare un certo fatalismo che lasciava sgomenti. O affascinati. Io ero tra gli affascinati.»

Cosa dice e cosa tace

Una storia di amore e di amori, reali o solo possibili. Di differenze nelle proporzioni: tra cura e possesso, tra farmaco e veleno. Di somiglianze dettate dai sentimenti. Di provincia, di paese, dove c’è chi dice e chi tace, ma dove sempre «la memoria del paese è diffusa. La memoria del paese ha mille nodi. La memoria del paese somiglia alle piante. La memoria del paese ha radici che si scambiano informazioni. La memoria del paese è inesauribile. Volta per volta è inaffidabile, ma è sempre esatta».

Questo fa la letteratura

Nella Nota finale l’autrice dice cosa di reale c’è nel libro, quali suggestioni, quali ricordi.

Ma anche che «Vittoria, Lea, Rebecca, Pontecorvo, i ferrovieri non esistono, non esiste nessuno. Forse manco io. Ma ascolto i racconti di persone conosciute e sconosciute e li intreccio. I racconti esistono, loro sì, da qualche parte. Sono eco, omaggi talvolta, e niente altro, non c’è esattezza e non c’è cronaca, tutto è mischiato, frainteso, inventato, mentito». Questo fa la scrittura. Ma questo ci permette di riconoscerci in quello che leggiamo. Questo fa la letteratura.

 

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Chi dice e chi tace” di Chiara ValerioSellerio. A Garamond Type.

Laura Busnelli

Commercialista “pentita”, ho maturato anche un’esperienza pluriennale in Sony. Lettrice appassionata e tuttologa, all’alba dei quarant’anni mi sono scoperta scrittrice, dopo essermi occupata di correzione bozze ed editing. Sono stata una libraia indipendente per tre anni, saltuariamente faccio ancora incontrare libri e lettori con grande gioia. Operatrice culturale, modero spesso eventi e racconto il mondo dei libri anche online, tengo una rubrica su libri a tema animali su RadioBau & Co. (web radio del gruppo Mediaset) e collaboro con l'associazione culturale "Librai in corso" nell’organizzazione di eventi e in corsi a tema. La mia rubrica qui si chiama "A Garamond Type" perché il Garamond è il carattere adottato per quasi tutti i libri italiani e Type sta sia per carattere, font, sia per tizio. E la tizia sarei io.

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