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“La fine del gioco” di Sebastiano Biancheri: il gioco della vita

“La fine del gioco”, di Sebastiano Biancheri, è una storia di grandi cambiamenti, di rivoluzioni fuori e dentro di sé, di smarrimento e di consapevolezza, di lotta per la vita e di adattamento a essa. Nel leggere questo romanzo, dalla scrittura scorrevole ma ricca di espressioni ricercate e di discorsi introspettivi, ho avuto l’impressione di immergermi totalmente nella vita di Andrea e di tutto ciò che lo circonda e che, allo stesso tempo, alberga nel suo animo.

Ci sono momenti, nella vita di ogni persona, in cui bisogna lottare con tutte le forze per affermare le proprie idee e far valere i propri diritti. Altri in cui la vita ci presenta conti salatissimi da pagare, altri ancora in cui temiamo di perdere noi stesse/i e chi amiamo. Ci sono attimi da vivere con intensità, felici di una felicità assurda. C’è lo spazio per le lacrime, per i lividi, per le ferite da curare in attesa della guarigione che, certamente, arriverà. E poi c’è il momento del riposo, della gioia da assaporare con semplicità, della rivelazione, della pace. La fine del gioco, la quale, più spesso di quello che pensiamo, segna l’inizio di qualcosa di nuovo ed è il gioco della vita stessa.

Andrea, adolescente ligure, è costretto a lasciare i luoghi dell’infanzia per trasferirsi, con la famiglia, a Roma. Il cambiamento non è privo di dolore, di rabbia e di disapprovazione che sfociano nella ribellione. Andrea vive il ’68 in prima linea e, nonostante tutto, la città e le nuove abitudini lo portano a operare un grande lavoro su stesso. Divenuto adulto, conoscerà l’amore e tutte le gioie e i tormenti a cui il nobile sentimento si accompagna. Capirà che la vita dà e toglie, in un fluire continuo che porta con sé verità difficili da comprendere.

Perché la vita è una serie di circostanze casuali di cui non siamo arbitri, non è mai di chi la possiede se non in minima parte, quella che rimane dopo che troppe variabili ne hanno orientato il corso.

 “La fine del gioco” di Sebastiano Biancheri è un libro introspettivo, di profonda e matura analisi di un mondo interiore. L’autore ci permette di vestire i panni del protagonista facendoli aderire a noi in maniera perfetta. Ci fa sognare con lui, ridere, arrabbiarci, vivere ogni suo stato d’animo. Il desiderio di libertà, di giustizia, gli ideali palpitanti nel suo animo diventano i nostri. Fino al momento della consapevolezza che rende ogni cosa diversa, tangibile e ancora più viva, dove la rabbia si trasforma in presa di coscienza e di visione universale necessaria a comprendere ciò che lo circonda.

Anche le pagine dedicate al cambiamento di Giulia, la fidanzata di Andrea, sono molto intense e introspettive. E si riflettono sui pensieri del protagonista il quale, attraverso la consapevolezza di quello che sta accadendo, riesce a rendersi conto che le cose non sono mai vere allo stesso modo e le interpretazioni, le spiegazioni, la logica e lo stesso buon senso così abusato hanno mille volti, come il prezzo da pagare.

Notevole il passaggio in cui l’autore si dedica a descrivere il rapporto tra Andrea docente e i suoi alunni, la volontà e l’impegno per stabilire con loro un legame sereno. Il linguaggio ricercato che non diventa mai pomposo, la scrittura non banale ma interessante senza perdere il corso semplice delle parole.

 “La fine del gioco” di Sebastiano Biancheri è un romanzo ricco di numerosi spunti di riflessioni. È una storia d’amore tenera e difficile, è la storia di un ragazzo che diventa uomo, di un Paese che cambia ma anche una storia intrigante e drammatica.

Leggere questo libro porta, inevitabilmente, a farsi delle domande e credo che, quando un testo riesce a fare questo, ha raggiunto già un grande risultato.

Sebastiano Biancheri è un giornalista pubblicista e critico teatrale. Ligure di nascita. Romano di adozione. Collaboratore di varie testate, si è occupato di attualità e di problematiche sociali. Affianca l’attività giornalistica e letteraria con l’insegnamento. Nel 2022 ha pubblicato per Gremese il volume “Teatro a Roma”

 

 

 

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“La fine del gioco” di Sebastiano Biancheri, Santelli Editore  Vivere leggendo

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