Un libro tra le mani

“Povere creature” di Alasdair Grey, recensione: Un libro tra le mani

POVERE CREATURE, di Alasdair Grey: Bella Baxter é una creatura pazzesca!

Non puoi fare a meno di ammirarla, chiunque ella sia.

Una donna/bambina innocente e ingenua? Estranea a qualsiasi forma di menzogna e ipocrisia?

Una creatura che guarda il mondo con lo stupore, la purezza e la curiosità della prima volta?

È davvero l’assemblaggio di un corpo di donna, venticinquenne e suicida, con il cervello di un feto mai nato?

Oppure é una donna estremamente intelligente, furba e calcolatrice?

Un mostro affascinante creato dalle mani di un medico geniale?

Una disadattata mentale?

Una donna disperata in cerca di rifugio e salvezza?

Non lo so mica, ma di sicuro Bella Baxter é l’eroina di questo libro, colei che riesce a coniugare la purezza del pensiero, senza gabbie precostituite, con la carnalità e i desideri del corpo.

È una donna controcorrente, indipendente e irraggiungibile, inconsapevolmente femminista, capace di rischiare tutto per poter essere quello che è: una donna libera!

Libera dalle convenzioni sociali di una Scozia ottocentesca, libera dai ruoli prestabiliti, libera dal passato e dalle catene dell’amore (nonostante potrebbe essere stata creata proprio per soddisfare un personalissimo bisogno d’amore maschile).

Libera di percorrere strade non previste.

In un certo senso è libera anche dalla vita e dalla morte, perché é andata oltre, riuscendo a prendere il meglio da entrambe e a “ricostruirsi“.

Non sapremo mai veramente chi sia Bella Baxter, ma in fondo non ci serve neanche saperlo, lei è perfetta così, in questo limbo che oscilla tra diverse versioni, che ci racconta storie differenti, e ci insegna come la vita sia solo una questione di prospettiva.

I personaggi maschili le orbitano intorno, inebetiti, obnubilati dall’ebbrezza della sua personalità, impreparati al suo temperamento e destinati a non comprenderla mai veramente, neanche colui che come un Dio (“God”win, appunto) le ha dato la vita.

Qualcuno sprofonderà nella follia… qualcun altro nella sua mediocrità. Povere creature.

Alasdair Grey ha scritto un libro che funziona perfettamente in ogni sua parte, è riuscito a catturare il lettore con un gioco di verità, bugie, verosimiglianze e falsità, illudendolo (ma solo per poco) di aver capito tutto e lasciandolo poi a crogiolarsi negli interrogativi.

È un mix di atmosfere gotiche, scienza medica, amore, follia, sensualità, ma anche satira e denuncia sociale dell’epoca vittoriana… e tanto, tanto altro.

La scrittura dell’autore riesce ad essere ricercata e alta pur rimanendo molto accessibile.

Ogni personaggio è pennellato a dovere e l’intreccio narrativo è solido.

È indubbiamente un libro ricco, complesso, particolare, divertente e disperato, con tantissimi rimandi letterari, un romanzo impossibile da classificare (ogni etichetta sarebbe riduttiva) proprio come la sua protagonista.

La sua creatura.

La sua povera creatura (che povera non è affatto).

Ma non lo siamo, in fondo, un po’ tutti?

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“Povere creature” di Alasdair Grey, Safarà editore . Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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