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“Una piuma nascosta” di Lisa Ginzburg: recensione libro

“Una piuma nascosta” di Lisa Ginzburg: ne termino la lettura con un turbinio di emozioni che danza dentro di me.

Un pensiero affiora, tra gli altri, nella mia mente: si torna sempre nei luoghi dove si è stati felici. Intendendo, con luoghi, non solo città e paesi ma anche, e soprattutto, luoghi del cuore. Ed è così che Tan torna da Rosa, con la quale è stato, forse inconsapevolmente, felice da bambino. Rosa torna alla sua quercia, luogo fisico ma anche nido accogliente, pregno di pace e di calma interiore. Rifugio personale sempre pronto ad ascoltare i battiti del cuore di Rosa. Quest’ultima tornerà, poi, anche dai suoi pesci, nel mare infinito il quale, quasi come la quercia, le regala quiete e lo slancio necessario per un nuovo inizio.

Tutti luoghi che donano attenzione e

l’attenzione è una piuma nascosta: prende a volteggiare nella mente quando meno te lo aspetti, e da lì in poi, il volo di quella piuma non puoi non seguirlo.

Il romanzo di Lisa Ginzburg narra una storia di amicizia, di amore, di affetti e di disagio familiare. Una storia di vita, lungo il corso di esistenze fragili e timide, determinate e mai completamente risolte, attraverso vicende che formano i protagonisti fino alla consapevolezza di sé e dei propri desideri.

Rosa e Tan si conoscono da bambini per poi ritrovarsi da adulti, dopo un’assenza che mai, nemmeno per un istante, inconsapevole o fortemente consapevole, ha scalfito il loro legame.

Il sodalizio infantile si accende di una luce nuova. Rosa non ha mai dimenticato Tan, la sua ribellione, il suo stato di “bambino complicato”, la sua rabbia e la difficoltà a comunicare con il mondo esterno, soprattutto con i genitori adottivi. Tan scopre, con evidente gioia e trasparente emozione, che Rosa è rimasta il suo ponte per collegare, e mai separare, la sua anima inquieta alle rive di altri mari.

Più ancora di prima, Rosa lo dovrà aiutare. Tirarlo fuori lei, da quel vortice cieco.

“Una piuma nascosta” è un romanzo con cui l’autrice parla al cuore delle donne e degli uomini e lo fa con una sensibilità non comune, tracciando linee invisibili intorno ai protagonisti, scendendo nei loro animi dagli anfratti inaccessibili per poi portare a galla il non detto, il non conosciuto, le sensazioni amorevoli e gli atroci dubbi.

La scrittura dell’autrice è anch’essa una piuma nascosta, diretta ma mai cruda, vera ma senza inutili volteggi, né per assolvere né per condannare. Non c’è giudizio né sconto, solo il narrare quieto e limpido di momenti lunghi una vita intera.

Sono tanti i temi affrontati: l’adozione, la famiglia con le sue calde minestre e i bocconi amari da mandare giù, la paura e la difficoltà a esprimere i propri sentimenti, le origini perse e il salto nel vuoto verso nuovi luoghi, nuove facce, nuove abitudini. Non ultimo, il desiderio di un figlio, a volte a ogni costo, quasi fosse un premio. O una ricompensa.

“Una piuma nascosta” è un romanzo che ho amato tantissimo. Attenzione ai dettagli, descrizioni perfette e mai noiose, sapiente introspezione. Una luce mai accecante su vite e sentimenti. Un viaggio nella memoria con la consapevolezza di (ri)trovare raggi di sole e voci nel buio.

Lisa Ginzburg vive e lavora a Roma.

Tra i suoi romanzi ricordiamo “Per amore” (2016) e “Cara pace” (2020, candidato al Premio Strega 2021).

Collabora con diversi giornali.

 

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“Una piuma nascosta” di Lisa Ginzburg, Rizzoli  Vivere leggendo

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