A Garamond Type

“Il labirinto delle passioni perdute” di Romolo Bugaro: recensione libro

Per chi ha una pila di libri da leggere decisamente consistente, spesso è difficile decidere quale scegliere. Settimana scorsa ero al mare, avevo esaurito la scorta che mi ero portata e così mi sono del tutto inaspettatamente imbattuta in IL LABIRINTO DELLE PASSIONI PERDUTE di Romolo Bugaro, finalista al Premio Campiello 2007, che occhieggiava più degli altri dalla mia libreria Bookworm.

Dentro c’erano sette quadrifogli, chissà quando ho deciso di conservarli proprio tra le sue pagine, ho l’occhio selettivo, ne trovo sempre tanti, e ho il vizio di disseminarli, come fossero piccoli portafortuna per il futuro. E dentro vi ho trovato anche un pieghevole con il Programma per il mese di agosto 2007 del cinema teatro Politeama Dianese: per farvi capire quanto tempo è passato vi dico solo che l’11 agosto davano “Il diavolo veste Prada” e il 28 “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”…

Quattro amici e un labirinto

Molte altre cose sono cambiate in Italia e nel mondo da allora, soprattutto rispetto al contesto dei fatti narrati. Ma non sono affatto mutati falsi valori, ricerca spasmodica del piacere, ipocrisie e soprattutto il vuoto che si cela sotto l’apparenza di vite ricche e piene.

Eliane, Carlo, Marco ed Enrico sono quattro amici le cui vite si intrecciano indissolubilmente dal liceo (negli anni Ottanta) fino al primo decennio di questo secolo. Fanno parte della borghesia milanese della quale incarnano virtù ma soprattutto vizi, in bilico tra il bene e il male, incapaci non solo di salvarsi ma anche di vivere. Perché la vita si trasforma troppo spesso in un labirinto.

Così realistico da…

È stata una lettura piacevole, mi ha fatta riflettere la concretezza della vicenda, talmente realistica che sarebbe potuta accadere benissimo a chiunque tra le persone che conosco. Vedi a volte a finire le scorte di libri che ti porti in vacanza?

«Potevi andare avanti un anno, o cinque, o dieci, ignorando quello che stava succedendo davvero. Semplicemente facevi la tua vita, fra una commissione e un caffè. La sera, a tavola, si discuteva del nuovo senso vietato di via Quattro Novembre, o dell’ultimo fidanzato di Vanna Costantini, e il paesaggio circostante, grosso modo, sembrava sempre lo stesso. La verità era che esistevano voragini che vedevi quasi subito e voragini che non avresti individuato mai. Piccole decisioni che non t’accorgevi di prendere, minuscoli segni da sempre ignorati. Giorno per giorno, inconsapevolmente, ti spostavi verso un luogo sconosciuto. Tutto iniziava in modo banale, un documentario alla tv, un weekend in montagna in compagnia di qualche amico. All’improvviso il tuo baricentro interno iniziava a spostarsi, a slittare. Il movimento era talmente lento che non l’avresti nemmeno definito movimento, eppure progrediva, finché un giorno qualsiasi ti lasciavi alle spalle l’ultima possibilità di tornare indietro.»

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Il labirinto delle passioni perdute” di Romolo BugaroRizzoli. A Garamond Type.

Laura Busnelli

Commercialista “pentita”, ho maturato anche un’esperienza pluriennale in Sony. Lettrice appassionata e tuttologa, all’alba dei quarant’anni mi sono scoperta scrittrice, dopo essermi occupata di correzione bozze ed editing. Sono stata una libraia indipendente per tre anni, saltuariamente faccio ancora incontrare libri e lettori con grande gioia. Operatrice culturale, modero spesso eventi e racconto il mondo dei libri anche online, tengo una rubrica su libri a tema animali su RadioBau & Co. (web radio del gruppo Mediaset) e collaboro con l'associazione culturale "Librai in corso" nell’organizzazione di eventi e in corsi a tema. La mia rubrica qui si chiama "A Garamond Type" perché il Garamond è il carattere adottato per quasi tutti i libri italiani e Type sta sia per carattere, font, sia per tizio. E la tizia sarei io.

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