Rete Miceliale

“Organica” di Laura Marinelli: recensione libro

“Le cose brutte si devono nascondere”

Pensa Ruth, mentre affronta la sua ennesima, terribile, domenica di lavoro. Ma nessuna delle cose brutte, in Organica, viene nascosta. Anzi, qui le cose brutte sono esposte in superficie. Una superficie fatta di tendini, e ossa e nervi scoperti. Organica è una nuova geografia, un futuro troppo vicino nel quale, in maniera quasi letterale, noi siamo il nostro corpo. E siamo anche il corpo degli altri.

“Nel mio primo giorno da emancipata avevo pensato che sarebbe stato bello saltare, come faceva lui nel parlare, ciò che risultava difficile.”

“Organica” di Laura Marinelli

Laura Marinelli fa l’esatto contrario. Più i personaggi dei suoi racconti – racconti che sono cuciti uno all’altro dalla storia Ruth e dal suo lavoro alla Zecca – cercano di nascondere le cose brutte e difficili, puoi l’autrice ci mostra le ombre e i dolorosi orrori che il futuro da lei immaginato confeziona ogni giorno. È un corpo, quello di Organica. Un corpo sezionato, nudo nelle sue parti più sanguigne. Un corpo nel quale le storie non devono – e non possono – necessariamente avere una fine. Perché il futuro, questo futuro fatto di nomi e cognomi che descrivono ciò che sei prima ancora del tuo carattere, fatto di spot, lustrini, di speranze e varietà non è fatto per storie che abbiano un inizio o una fine.

Sono istantanee. Istantanee di dolore e speranza, una speranza di certo mal risposta. E ombre. Ombre al fosforo, inchiodate al muro di un presente così meccanico e organico al tempo stesso da non concepire vie di fuga. Da non permettere di affrancarsi dal dominio dei Go, che decidono cosa sarà di te, dalle menzogne irresistibili della Jester. Da un mondo, quello di Organica, che sembra aver capito come prosperare per sempre uguale a sé stesso nella trasformazione del corpo umano in una vera e propria moneta di scambio. Teorica, e materiale.

Eppure, per quanto sbagliata, la speranza esiste. Una speranza innestata nel dolore quotidiano che affonda – fisicamente, come fosse fatta di elettrodi affilati – nel sistema nervoso di tutti i protagonisti della storie di Organica. E a noi cosa resta? La necessità di guardare. Perché le cose brutte, a differenza di quanto pensa Ruth, non si possono nascondere.

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“Organica” di Laura Marinelli, edizioni Moscabianca. Rete Miceliale.

Maico Morellini

Maico Morellini, classe 1977 vive a Reggio Emilia e lavora nel settore informatico dove si districa tra cinema, programmi e letteratura. Il suo primo romanzo di fantascienza, Il Re Nero, ha vinto il Premio Urania 2010 ed è stato pubblicato l’anno successivo da Mondadori. Sempre per Mondadori nel maggio 2016 è uscito il romanzo La terza memoria. Nel 2018 il romanzo Il diario dell’estinzione edito da Watson ha vinto il Premio Italia 2019 come miglior romanzo fantasy. Nel 2019 ha pubblicato all'interno dell'Urania Millemondi Strani mondi il racconto Fatum e con Providence Press il romanzo Il ragno del tempo, vincitore del Premio Italia 2021. Ha partecipato a diverse antologie tra cui 365 Racconti sulla fine del mondo, Propulsioni di improbabilità, I sogni di Cartesio e Ma gli androidi mangiano spaghetti elettrici? e pubblicato altri diversi racconti.

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