Libri in pillole

“La banda degli invisibili” di Fabio Bartolomei: il riscatto dolceamaro di chi non vuole sparire

C’è una categoria di persone che, nella società attuale, è diventata esattamente invisibile: gli anziani. Persone ignorate, che non si vedono e non vengono neanche considerate, spesso raggruppate sotto alla definizione di pensionati, termine che in italiano corrente ha assunto, per estensione, il significato di fuori uso, non più utili alla causa, parcheggiati, o se vogliamo essere ancora più severi, superflui.

Perché i pensionati sono una categoria di persone che non contribuiscono più alla catena di produzione, che non vanno più a quei ritmi forsennati richiesti da questa società, è gente che non segue più i principi del consumismo, dato che per buona parte di loro spesso il reddito è insufficiente per arrivare anche a fine mese. Per questo vengono accantonati, come se questa società non la abitassero più, come se le loro richieste fossero aggiuntive, superflue come loro. Poi c’è anche chi preferisce abbandonarli, perché troppo impegnativi, ingombranti, d’intralcio. Eppure gli anziani sono i nostri padri e le nostre madri, sono i nostri nonni e le nostre nonne, coloro che ci hanno insegnato la vita, che l’hanno vissuta prima di noi, che l’hanno sperimentata tramandandocela e ai quali dovremmo rendere in eterno rispetto e ringraziamenti.

La banda degli invisibili di Fabio Bartolomei è un romanzo sugli anziani, anzi, è proprio una storia in cui gli anziani sono gli autentici protagonisti: Angelo, Filippo, Ettore, Osvaldo, Fernanda e Lauretta, un mini gruppo di amici che non si rassegna davanti ai limiti imposti dall’età, che non accetta la solitudine con cui ogni pensionato sembra dover fare i conti. Sei amici che si muovono, si organizzano e soprattutto si ribellano davanti a un mondo che li ha fatti diventare invisibili, malgrado invece loro siano più vivi che mai, tanto da organizzare un vero e proprio rapimento ai danni del Premier Silvio Berlusconi, reo di aver portato l’Italia alla rovina.

Ed è divertente il modo in cui Fabio Bartolomei costruisce questa storia, piena di tenerezza e ironia, in cui però non mancano riflessioni più profonde sulla solitudine, la dignità e il diritto alla felicità di quelle persone della terza età che troppo spesso finiscono fuori dai radar della collettività.

“La vecchiaia è spietata ma ha fatto male i suoi conti, qui non c’è nessun vecchio solo e abbandonato da far impazzire a piacimento, qui c’è un commando su partigiani pronti a battersi fino all’ultimo”.

La banda degli invisibili è un gran bel libro, sia per l’originalità del tema trattato ma anche per lo stile con cui Fabio Bartolomei costruisce la narrazione, vivace, dinamico, mai noioso, grazie anche a dialoghi brillanti e divertenti che accompagnano in una lettura fresca e sempre piacevole.





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“La banda degli invisibili” di Fabio Bartolomei, edizioni E/o. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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