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“Leonero e il Barone” di Matteo Panelli: tra passato inquieto e presente in bilico

“Del suo passato, Jason non parlava mai e nessuno sembrava conoscerne la vita precedente, ma le sue straordinarie capacità non nacquero certamente in quella metropoli.”

Trama

Di giorno, Jason Pierce è un giovane imprenditore di successo; di notte, un ladro gentiluomo, abile come un’ombra tra le strade di New York. L’unico ricordo della sua infanzia è una cicatrice profonda lungo la schiena, traccia incancellabile di un passato inquieto. Orfano a soli cinque anni, è stato cresciuto da un maestro Shaolin e poi adottato da due professori universitari della Grande Mela.

Ma Jason ha un dono misterioso: può percepire il futuro, cogliendo sprazzi di ciò che deve ancora accadere. Questo potere, però, è una benedizione ambigua, che spesso assume i contorni di una maledizione. L’ombra del Barone Otto Carl Fisher, un criminale senza scrupoli, incombe sulla sua vita; il Barone è il padre della sua fidanzata, e la loro diventa una lotta personale.

Mentre tenta di difendere i suoi amici e la sua azienda, Jason si trova a fronteggiare un labirinto di dilemmi morali, dove ogni scelta sembra portare verso una trappola, e la via d’uscita si fa sempre più lontana.

“Leonero e il Barone” di Matteo Panelli: recensione

Jason Pierce è un imprenditore; ma di notte diviene un ladro gentiluomo, rapido e invisibile come un’ombra tra i grattacieli di Manhattan. L’unico segno tangibile del suo passato è una profonda cicatrice sulla schiena, traccia di un’infanzia che si perde nei vuoti della memoria.

Trovato ai piedi di una foresta da bambino, è stato prima accolto da un maestro Shaolin, poi adottato da una coppia di accademici. Ma ciò che lo distingue davvero è un dono raro: Jason può percepire frammenti di futuro, visioni fugaci di ciò che sta per accadere.

Questo potere, però, più che un vantaggio, somiglia spesso a una nebbia: confonde, interferisce, illude. E quando nella sua vita irrompe il Barone Otto Carl Fisher, la storia per Jason si complica. Il Barone è un criminale potente, spietato e, come se non bastasse, è anche il padre della sua fidanzata. Quella che comincia come una partita personale si trasforma presto in un conflitto più grande, una piramide di cui il Barone non è che un mattone.

Jason è il classico protagonista che sfugge alle etichette, difficile non restarne incantati. Ha il fascino di chi vive ai margini, di chi si muove con eleganza dentro le contraddizioni. Un moderno Lupin, tormentato e lucido, che deruba senza perdere la propria umanità.

Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è la voce narrante. Panelli sceglie un narratore onnisciente che racconta i fatti con uno stile preciso, a tratti rétro. L’uso dei verbi, le scelte lessicali, il ritmo della frase richiamano un modo di narrare che appartiene ad altri tempi, quando la forma aveva un ruolo centrale nel dare corpo alla storia. Questo stile, così lontano dalla scrittura più diretta e asciutta a cui siamo abituati oggi, conferisce al romanzo una personalità precisa e lo distingue tra molte proposte contemporanee.

La narrazione non è sempre incalzante. Ci sono momenti in cui rallenta, si prende delle pause, quasi volesse lasciare al lettore il tempo per riflettere, per respirare.

Leonero e il barone è il primo romanzo di Matteo Panelli, che ha già dichiarato di aver pronta una trilogia su James Pierce. Ma questo primo capitolo funziona anche da solo: introduce un personaggio complesso, esplora i suoi dilemmi morali, lo mette davanti a scelte difficili e ci lascia con la curiosità di sapere come evolverà.

Senza forzare la mano, senza cercare la sorpresa a ogni costo, Panelli costruisce una trama che sta in piedi, che alterna azione e introspezione, e lo fa con una scrittura che ha carattere. Una lettura che scorre bene, ma che non rinuncia alla cura della forma.

Biografia dell’autore:

Matteo Panelli, laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Pavia e in Giurisprudenza all’Università degli Studi del Piemonte Orientale, è al suo primo romanzo.

“Leonero e il Barone” di Matteo Panelli, Castelvecchi editore Pagine 224 _ 22,00 euro. Recensione a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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