Disturbo di comprensione, mancanza di logica nei ragionamenti, banalizzazione del linguaggio, assenza quasi totale di senso critico, incapacità di comprendere l’ironia, facilità nell’essere attratti dal neuromarketing, che sfrutta gli strati primari del cervello.
Ne Il trionfo della stupidità Armand Farrachi, scrittore francese, analizza i motivi per cui nella società attuale la stupidità sia un fenomeno dilagante, a partire dalla classe politica che ci rappresenta e che punta, per i suoi show comunicativi, a rivolgersi a un pubblico ubriaco di stupidità, passando per le strategie di marketing messe in atto dal mercato internazionale (alcune aziende devono ad esempio specificare sulla confezione che il telecomando non va in lavatrice) fino ad arrivare ai momenti di normale quotidianità, in cui il popolo predilige le cose semplici e dirette a tal punto da mettere in discussione ciò che è ritenuto complesso, come ad esempio la scienza, arrivando a irridere le competenze, preferendo dunque un pensiero elementare che, seppur sbagliato, sia di rapida comprensione.
“La vera idea nuova è quella della felicità stupida […], una beata letargia. Non doversi preoccupare di niente, non dover superare alcun ostacolo, non imporsi alcun obbligo, accedere facilmente a tutto, poter limitare i propri sforzi senza danni, eseguire un lavoro privo di senso, essere sicuro di ritrovare in casa propria un frigorifero pieno, un film alla televisione, un “amico” virtuale su Facebook. Non cercare di aprirsi agli altri ma ripiegarsi su se stessi non aiuta a inserirsi nella Storia, nel “tessuto” sociale, a scoprire situazioni, a scambiare esperienze, a rispettare dei codici, a compiere delle scelte, a riattivare dei comportamenti, a sapere quantomeno chi siamo, ma conduce piuttosto a lasciarsi portare, a sprofondare in se stessi come nella palude della stupidità ordinaria”.
“Il trionfo della stupidità” di Armand Farrachi, edizioni Fandango. Libri in Pillole.