C’è un mistero che aleggia sull’istituto di suore di Barcellona, un collegio femminile dal quale improvvisamente spariscono bambine. Un caso che sembra irrisolvibile per il commissario Flores, stretto nella morsa di due potenze davanti alle quali ogni movimento e parola devono essere soppesati con cura: la chiesa e i ricchi. Ma c’è uno scandalo da evitare, ed è per questo che Flores decide di affidarsi a un investigatore decisamente particolare, che Mendoza ci presenta così:
“Credo venuto il momento di dissipare i possibili dubbi che qualche gentile lettore ha nutrito forse finora sulla mia persona: sono in effetti, o fui, piuttosto, e non in forma alternata bensì cumulativamente, un pazzo, un pervertito, un delinquente e una persona di istruzione e cultura deficienti, poiché non ebbi altra scuola che la strada né altro maestro che le cattive compagnie di cui seppi circondarmi, ma non ebbi mai, né ho tutt’ora, alcuna sfumatura di stupidità”.
L’uomo è un internato in un manicomio criminale, che tuttavia guadagna la sua momentanea libertà vigilata per risolvere un enigma sinistro: quale segreto si cela in quella oscura cripta dell’istituto femminile di suore?
Ed allora ecco qui che Mendoza ci regala un libro che oscilla tra il comico e il giallo, tra il grottesco e il noir, in una sorta di parodia dei polizieschi che diventa progressivamente sempre più divertente e intrigante. Perché c’è un filo rosso che accompagna le avventure del temporaneamente ex paziente del manicomio criminale: l’ironia di Eduardo Mendoza. Con la sua scrittura letteralmente geniale e costantemente ironica, che alterna momenti seri a momenti di totale ilarità senza distinguere gli uni dagli altri, conduce l’uomo ad aggirarsi per le strade di una Barcellona postfranchista, portandolo a insinuarsi in luoghi dove non dovrebbe mettere piede: case dei ricchi, pensioni malandate, baracci luridi e mal frequentati dove, puntualmente, riesce comunque a lasciare il segno. Perché in palio c’è la sua libertà, dunque l’unica priorità è risolvere il caso.
Di Eduardo Mendoza avevo già letto Nessuna notizia di Gurb, un libro di alto livello, a mio avviso, che mi aveva colpito per la capacità dell’autore di dosare l’ironia con grande abilità: Il mistero della cripta stregata ne è un’ulteriore conferma. Ora l’obiettivo è continuare a scoprire la letteratura di Mendoza, i cui libri, pubblicati in Italia negli anni ’90, sono prevalentemente finiti fuori commercio. Ma a torto, perché già questi due titoli meriterebbero di essere ancora presenti nelle librerie e, soprattutto, di essere letti
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“Il mistero della cripta stregata” di Eduardo Mendoza, edizioni Feltrinelli. Libri in Pillole.