Libri in pillole

“Destroy” di Isabella Santacroce: un romanzo musicale e psichedelico

Immaginatevi dentro a una stanza con le pareti bianche, con una palla stroboscopica appesa sul soffitto che dondola docilmente. Immaginate questa palla roteare, lentamente, su sé stessa, esattamente come accade nelle discoteche, dove riflette luci dai mille colori che si irradiano lungo pareti, corpi, bicchieri e banconi.

Ora, però, immaginate che insieme a quelle lucine colorate quella palla stroboscopica rifletta anche piccoli frammenti di parole che vanno via via diffondendosi all’interno di questa stanza, creando un effetto disturbante, tra lo psichedelico e l’onirico. Ecco, questo è esattamente l’effetto che fa Destroy, secondo capitolo della cosiddetta Trilogia dello spavento di Isabella Santacroce, iniziata con Fluo e conclusa con Luminal.

“Ho sempre formulato bizzarre associazioni, è come se le mie emozioni abbiano un loro corrispettivo visivo invisibile, un po’ come quando bevi troppo alcol senza autocontrollo e ti ritrovi a pensare a vissuti stonati con morbosa nostalgia, e così tutto ritorna con colori diversi, e quasi vorrei tornare indietro e amare disperatamente quello che hai odiato e che continuerai a odiare una volta sveglia”.

La protagonista di Destroy è Misty, una venticinquenne che decide di lasciare l’Italia per trasferirsi a Londra, città dove ricostruisce, o forse continua a distruggere, il suo essere a colpi di esagerazioni fatte di droghe, alcol e relazioni sociali frammentate così come frammentata è la sua esistenza. È l’alienazione esistenziale di fondo a portare Misty a visitare gli anfratti più oscuri di una realtà soffocante, insoddisfacente, tormentata, i cui effetti devono essere tuttavia smorzati per non rimanere schiacciati e senza respiro.

Per questo sono necessarie le esperienze estreme e autodistruttive, per questo è necessario stordirsi con ogni tipo di droga, per questo è necessario bere ogni tipo di alcolico: per riuscire a mettere una protezione tra sé stessi e la realtà e creare un’alternativa che, seppur artificiale, possa diventare l’unico non luogo in cui rifugiarsi.

Ho già parlato della mia profonda ammirazione per la letteratura di Isabella Santacroce in occasione della recensione di Fluo, ma a Destroy mi lega un episodio che ricordo con grande piacere. Quando nel 2005 affrontai per la prima volta la lettura (e lo studio) di Destroy per un esame accademico, annotai le canzoni citate all’interno del romanzo (tra le altre So real di Jeff Buckley, Bullet with butterfly wings degli Smashing Pumpkins), ascoltandole mentre leggevo il libro. Il risultato fu la scoperta di un album semplicemente straordinario che non conoscevo, e che successivamente mi ha musicalmente accompagnato per parecchio tempo: “Protection” dei Massive Attack e la sua magnifica track numero 8.

Buona lettura (e buon ascolto).



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“Destroy” di Isabella Santacroce, edizioni Feltrinelli. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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