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“Le assaggiatrici” di Rosella Postorino: come una storia vera diventa un racconto imperdibile

“LE ASSAGGIATRICI” di Rosella Postorino è uscito da un po’ e non mi ero mai decisa a leggerlo, finché non mi sono trovata in libreria in cerca di un titolo Feltrinelli da aggiungere a quello che avevo già in mano per ottenere la tanto pubblicizzata tote bag con le copertine dei libri. Leggendolo, ho capito di aver sbagliato ad aspettare tanto tempo.

La capacità di adattamento è la maggiore risorsa degli esseri umani, ma più mi adattavo e meno mi sentivo umana.”

Rosa scappa da Berlino pensando di avere lasciato la guerra in città, ignara che il paesino di campagna dove vivono i suoceri è in realtà la tana del lupo. Gross-Partsch è vicino a dove Hitler ha il suo quartiere generale e lì, Rosa viene condotta ogni giorno, per assaggiare il cibo del Führer e verificare, offrendo in sacrificio la sua vita, che non sia avvelenato. Con lei ci sono altre donne: alcune felici di servire il nazismo, altre ciniche, altre spaventate. In una stanza, davanti a piatti succulenti che in tempi di guerra ci si può solo sognare, le donne sperimentano l’amicizia, il ricatto, la diffidenza, il sostegno.

Nonostante la storia delle assaggiatrici di Hitler sia un tema forte intorno a cui costruire un libro, confesso che finché non mi sono messa a legger il libro di Postorino, non riuscivo a capire come potesse diventare il fulcro di una storia. Le ambientazioni sono scarne: ci sono i ricordi berlinesi della donna, fatti di bei vestiti e un amore ormai lontano, ma per il resto la trama si divide fra la campagna e la stanza in cui le donne assaggiano il cibo del Führer. I personaggi sono pochi: Rosa, le altre assaggiatrici, i suoceri di Rosa, un marito che compare nei ricordi di una vita pre-bellica e qualche manciata di SS. Eppure, “Le assaggiatrici” è un libro appassionante, principalmente perché scritto con maestria. Ogni parola chiama la successiva in un alternarsi di azione e riflessione ben bilanciato.

Si tratta sicuramente di una lettura intima, dove le paure, i desideri e le angosce prevalicano sull’azione, ma il modo lucido e mai sentimentale in cui vengono trattate le emozioni è il punto di forza che sostiene il libro e fa capire di avere fra le mani non una lettura leggera, ma una storia profonda.

È uno dei libri più intensi che abbia letto finora e, come sempre accade quando si parte con qualche riserva che si scioglie via via che avanza la lettura, uno di quelli che mi trovo a consigliare più spesso, a quei rari lettori che, come me, hanno tardato a scoprirlo.

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“Le assaggiatrici” di Rosella Postorino, Feltrinelli editore. 

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