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“La figlia più amata” di Carla Maria Russo: recensione libro

Amare qualcuno, più di se stessi, non significa proteggerlo. Si possono modificare molte situazioni a favore della persona amata, ma alla lunga si crea, sempre, un clima astioso verso la favorita. Se questo, poi, succede in famiglia le cose si complicano ulteriormente. Gli equilibri, spesso precari, si frantumano innescando invidie a lungo termine. L’acredine cresce come le piante curate quotidianamente. L’astio è un sentimento che si fa spazio quando riempie il vuoto.

Non è sempre così, ma poco ci manca. Essere privi di quello che altri hanno, e pure in abbondanza, suscita disagio e rabbia. Se non ci si sente amati, se si è indifferenti soprattutto ad un padre che riversa il suo affetto per un figlio in particolare a discapito degli altri, si gonfia il livore. Si viene su con qualche problematica. Le mancanze affettive sono devastanti e subirle da piccoli genera, a volte, un trambusto interiore che esplode, in chissà che cosa, da grandi. Si incassano i colpi, poi arriva la resa dei conti. Chi si è nutrito dell’amore e della protezione di un padre, specie se potente, ricco ed influente, stando sempre al suo fianco quindi al sicuro da insidie e scomodi grattacapi, paga sempre lo scotto del favoritismo. Avere la certezza di essere difesi sempre e comunque, anche quando si è nel torto marcio, facendosi scudo dell’amore paterno che tutto pialla e tutto sistema, non fa bene. La rovina colpisce in seguito, annunciata dalla prepotenza manifestata in tempi gai, giulivi e fortunati. Chi ha subito torti, soprattutto morali ed affettivi, si avventa come può per distruggere il figlio favorito da un padre che ne ha amato uno disinteressandosi degli altri.

In La figlia più amata di Carla Maria Russo entri a gamba tesa nella vita della famiglia di Cosimo I de’ Medici. Il duca di Firenze nutre una spiccata predilezione per le figlie femmine. Non ha ancora diciotto anni quando diventa padre di Bia, nata fuori dal matrimonio e che lui adora immensamente. Un destino avverso e tragico porta Bia alla morte. Cosimo de’ Medici è devastato dal dolore. Poi, trova una ragione per andare avanti quando nasce, da sua moglie Eleonora, Isabella. Il duca la amerà di un amore così profondo ed esclusivo da portarlo ad alimentare gelosie e rancori da parte degli altri figli, soprattutto i maschi. Tutte le donne di casa Medici saranno segnate da un destino avverso per quelle vendette che il duca stesso ha contribuito a suscitare. Il romanzo è sorprendente, tutti i personaggi sono delineati perfettamente, anche i secondari tanto da fare da spalla ai principali. Le loro personalità sono tratteggiate con sapienza. La narrazione è un vero affresco della grandezza e della miseria umana in un Cinquecento di struggenti figure femminili.

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“La figlia più amata” di Carla Maria Russo, edizioni Piemme.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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