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“Se mi tornassi questa sera accanto” di Carmen Pellegrino: recensione libro

“Se mi tornassi questa sera accanto” è il verso con cui inizia una bellissima poesia di Alfonso Gatto, dedicata al padre morto. Una poesia sulle distanze e sui ritorni, sulla nostalgia e sull’amore.

Giosuè Pindari è un uomo che viene da un tempo antico, ama la terra e il partito socialista, fedele alle idee, a un suo ideale di vita e a sua moglie Nora, afflitta da un male di vita incurabile, che la relega in un suo mondo inavvicinabile e distante. La terra di Giosuè si trova accanto a un fiume, in discesa…oppure in salita come dice lui “perché le cose dipendono dal punto di vista“. Su questa terra e sulle sue idee Giosuè costruisce la sua utopia, un mondo ideale che un giorno sarà realtà e che si poggia su un pilastro fondamentale: sua figlia Lulù.

A questo sogno egli sacrifica le scelte e la spensieratezza di sua figlia, già provata dalla mancanza di un tenero amore materno cui anela invano. Negli anni la avvince in una rete di decisioni, progetti, sensi di colpa, che ne azzerano l’innocenza e ne ingabbiano la fantasia. Lulù studierà Agraria senza passione, ma con la caparbia intelligenza che possiede per tutto quello in cui si impegna, per compiacere suo padre e in qualche modo catturarne l’affetto che le manca dalla mamma. Allo stesso tempo si occupa di Nora, che le impedisce col suo amore non amore di vivere un’infanzia cui ogni bimbo ha diritto.

Nora è persa nel suo mondo dal quale torna raramente e nel quale l’ha confinata un ricordo e da questo mondo lancia segnali come le “briciole” di Pollicino, in modo apparentemente casuale ma invece ragionato. Dialoga coi morti visitando i loro funerali e ne racconta le vite a sua figlia in pezzi di carta abbandonati qua e là, la ama a suo modo, come sa fare, non come fa una “vera madre”. Del resto anche Giosuè non è un “vero padre”, non coccola sua figlia ma se ne serve, per realizzare quel che non è riuscito a realizzare con se stesso…o meglio per nutrire la speranza di poterlo realizzare.

Tra una madre che non fa la madre e un padre che non fa il padre Lulù si sente schiacciata e così un bel giorno fugge, senza lasciare tracce. Il mondo è diviso in due parti: al di qua e al di là di un muro che delimita ambizioni, aspirazioni e respiro.

Carmen Pellegrino

Dopo mesi di silenzio Giosuè decide di cercare Lulù, ma lo fa a modo suo, iniziando un epistolario quotidiano che affida a bottiglie lasciate scorrere nel fiume. Quel fiume attorno cui, nella sua utopia, doveva sorgere il suo mondo ideale. Le parla di se stesso, le parla di lei. Le parla della sua illusione di avere l’amore di una donna bellissima che in realtà non ha mai avuto la benché minima possibilità di possedere realmente, nonostante l’abbia sposata e resa madre. Della sua nuova consapevolezza, dettata dall’assenza silenziosa di sua figlia, del bisogno di un padre di rimettere le cose a posto, pur sapendo che a posto non torneranno mai più.

Lulù è al di qua del muro, vive su un fiume diverso, dove l’acqua scorre libera da progetti che non le appartengono, in una casa di legno di proprietà di un uomo con un buco nel cuore, che decide di condividerla con lei in attesa della forza di affrontare i suoi fantasmi. Lulù forse con i suoi farà pace, forse no, le bottiglie non arriveranno mai da lei, perché semplicemente era forse impossibile…o perché al di qua del muro c’è una vita dalla quale non si ritorna, con la quale si fanno i conti anche quando non sembra.

Carmen Pellegrino è una giovane donna dalla vita particolare e un interesse per i luoghi abbandonati e ha scritto un libro profondo, poetico, bellissimo. Attaccato alla terra e all’acqua ma con uno sguardo per l’orizzonte, per quel cielo al di qua di un muro cui tutti dobbiamo prima o poi aspirare. E’ un libro doloroso eppure consolante, scorre come un fiume ma con la semplice piccolezza di un ruscello, è fresco e bollente. Parla di cose che si muovono anche quando stanno ferme. Parla di risposte che si danno anche quando non si parla, perché è possibile dialogare anche quando tra chi si ama c’è un muro

So che non c’è modo di tornare indietro, ma io ti aspetto ancora alla finestra

Se mi tornassi questa sera accanto” di Carmen Pellegrino, edizioni Giunti. Fertilemente

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