Il tempo puoi vegliarlo. Nelle sue ore leggerai anche la tua solitudine futura quando a mancarti è un pezzo di storia familiare. La cerchi, a fatica. Comprendi che non puoi più abbandonarti al silenzio, a ciò che ti hanno raccontato frettolosamente per chiudere subito il discorso che, ancora a distanza di anni, fa sanguinare i ricordi. Si riparte dalle ferite per comprendere il dolore.
Quello è il punto che potrebbe rubarti il sonno, toglierti la serenità, ma ti darà lo slancio per trovare delle risposte. La narrazione di ciò che non sai, a volte, ha una sottotraccia cucita sulle ideologie politiche, di pensiero, che formano caratteri e definiscono personalità. Ogni storia personale è unica e irripetibile. È la coscienza a scuoterti, a chiederti di cercare la verità. Lo devi a te stesso e soprattutto ai tuoi figli. I pezzi mancanti di un’esistenza sfibrano la sua storia. Arriverà sempre il momento in cui sei messo con le spalle al muro e tergiversare ancora a lungo su questioni delicate sarebbe un po’ come non riconoscersi pienamente. Ti è stato dato un nome, un inizio che fa di te una persona compiuta. Non si è mai uomini, belli e fatti, conoscendo poco o nulla su quel cognome che ti ha patentato alla vita. Come un cane da caccia vai alla ricerca di ciò che deve bastarti per assicurarti così dei ricordi fatti di parole.
In Vorrei chiederti di quel giorno di Lorenzo Tosa finisci dentro ad una storia che ti porta a conoscere il padre dello scrittore, Bruno Tosa, morto suicida nel 1986. Lorenzo ha solo due anni e mezzo quando l’uomo, una mattina di aprile, si toglie la vita lanciandosi da un ponte. “Si è lasciato andare” gli ripeteva sua madre quando lui le chiedeva di quel giorno. Voleva sapere di più su suo padre, ma era un costante silenzio. E quando si è educati al silenzio si è complici di ciò che resta silente. Poi Lorenzo decide di comporre i pezzi mancanti, di ricostruire la storia taciuta a lungo. Lo farà con chi Bruno lo ha conosciuto e amato. Ascolterà gli amici, i compagni, le donne della sua vita. La sua è un’urgenza che non può essere più rimandata.
Il libro è toccante. La scrittura è spietata e dolce. La narrazione ingloba l’Italia degli anni Sessanta e Settanta, la generazione della politica e delle contestazioni, delle fragilità di Bruno che si porta dietro la sua sofferenza.
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“Vorrei chiederti di quel giorno” di Lorenzo Tosa, edizioni Rizzoli. Dream Book.