Dream Book

“L’odore dell’Oceano” di Annalisa Bari: recensione libro

La conquista ha la febbre della pazzia. L’ardore di raggiungere qualcosa di inesplorato, di sconosciuto e di unico, infiamma la mente di desiderio che unito all’ambizione di far parte di qualcosa di grande rende i pensieri ancora più maestosi.

Conquistare un sogno, una terra, un cuore, richiede tempra e se ce l’hai puoi fare cose meravigliose. I traguardi possono anche non arrivare per le storture della vita, ma l’aver intrapreso strade difficili, complicate, avverse, non toglie nulla all’ambizione di sentire addosso il fuoco della conquista. L’animo si infiamma, gli occhi luccicano, i gesti si fanno più armoniosi. La mente viaggia, prende sentieri nuovi, diventa voli e fa piroette di idee bizzarre ed ardimentose. Senza la forza delle idee il coraggio serve a poco, addirittura può essere un imbroglio, finanche un pericolo. L’avventatezza senza il raziocinio è un rischio unto al danno. La determinazione però non può smarrire nell’oblio il sapore della conquista che porta la brezza della felicità. È questione di attimi, coglierla significa acchiappare la verità che può rivelarsi anche a distanza di molto tempo e finire così nella memoria.

In L’odore dell’Oceano di Annalisa Bari affondi nell’ignoto per avere delle certezze. Passi prima dal desiderio per poi arrivare alla conquista. È il 1519. È estate, a Siviglia si prepara una grande traversata per mare alla conquista di nuove terre per fare incetta soprattutto di spezie. La cristianizzazione è secondaria perché il commercio arricchisce il potere di pochi, mentre l’animo di tutti si affidano a Dio e per loro non c’è spazio nella spartizione delle ricchezze. La fortuna segue i venti di tempesta e il giovane Miguel Barrio ha in animo di conquistare sé stesso, la sua posizione e l’orgoglio della sua famiglia. Salpa dalla Spagna per esplorare nuove terre e nuove posizioni sociali. Il viaggio verso l’ignoto è costellato da burrasche, da crudeltà, da morte, da paura, da fame, da sete, da amicizia, da solidarietà e da conquista. L’equipaggio trova e cerca qualcosa in quella traversata che cambia animo e coscienza.

Il romanzo è bellissimo. La storia è affascinante, vera. La scrittrice per la stesura del libro si è documentata in modo dettagliato, quasi ossessivo. La narrazione scorre che è una meraviglia. Il lettore è accanto ai protagonisti, vive con loro la stanchezza, la disperazione e la sorpresa di terre floride e spiagge bianche. Sente i muscoli della ciurma tirarsi ad ogni sforzo e nell’animo si fa strada il sentimento, pulito, di Miguel, l’unico personaggio inventato, di conquistare ciò a cui ha sempre creduto. Lo stile narrativo è fantastico, curato, fluido. Ammanta il lettore in un abbraccio.      

 

Vieni a parlare di libri con tutti noi nel gruppo Facebook The Book Advisor

“L’odore dell’Oceano” di Annalisa Bari, edizioni Esperidi. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio