“C’è l’inverno con “la pioggia e poi il vento e la neve”, c’è la macchina da cucire Singer a solleticare la memoria dei nostalgici; ci sono topi, gatti, tartarughe, bambini e no, non è una favola di Jean de La Fontaine o di Esopo in cui scovare la morale.
L’ultimo libro di Elisa Ruotolo, Il lungo inverno di Ugo Singer edito Bompiani, mantiene la tradizione della favola ma spogliata da moralismi e messaggi cubitali. C’è, infatti, l’amore di una madre che pazientemente lascia andare, la potenza di una promessa che va rispettata nonostante tutto, l’impellenza del sentire e il furore che scalpita perché nessuno vuole vivere per sentito dire.
Impreziosita dalle illustrazioni di Chiara Palillo, questa storia dei giorni nostri scorre fluente come la vita, come la corrente incessante delle cose, come il Panta rei classicamente attribuito a Eraclito, in una corsa che non si arresta nemmeno dinanzi alle intemperie, senza ritorno.
Nulla è in grado di dissuadere Ugo Singer che non vuole sostenere il peso di un’esistenza vissuta a metà, che ha addosso la furia di scoprire e l’urgenza di provare sul proprio carapace l’inverno col suo freddo, al di là dello scantinato in cui è sempre vissuto.
Topi e tartarughe hanno tempi diversi ma Ugo Singer non si arrende all’evidenza della sua natura e con l’aiuto dell’amico Sam, un topolino che lo osserva curioso da quando era solo un uovo, parte alla scoperta del mondo e delle sue insidie.
Cosa conta se i ritmi di ciascuno sono differenti?
Il mondo, là fuori, è meno insidioso se lo si affronta con la volontà di accogliere le difficoltà e con l’ambizione di imparare “a desiderare nonostante tutto”; e Ugo Singer è forte dell’amore di mamma Ester che l’ha desiderato, curato, amato, protetto e che ora è pronta a farsi da parte così che il proprio cucciolo possa trovare il suo posto nel mondo.
Una favola sui legami, sul tempo che a volte unisce e altre divide ed Elisa Ruotolo che con la sua prosa poetica compie un incantesimo di neve e di pertugi dove si insinuano, dolcissimi, nobili intenti e consecutivi piani d’azione.
“Mi hai insegnato molto, amico mio, specialmente ad accogliere ciò che è difficile, e che ci appartiene senza averlo scelto (la mia vecchiaia, il tuo guscio). E poi a desiderare nonostante tutto”.
“Il lungo inverno di Ugo Singer” di Elisa Ruotolo, Bompiani. Ci salverà la bellezza.
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