Fertilemente

“Americanah” di Chimamanda Ngozi Adichie: recensione libro

Innanzitutto IO AMO QUESTA DONNA. Da quando ho letto il suo “Dovremmo essere tutti femministi” e ho visto il TED TALK di cui il libro è la trascrizione ho avuto in wish list “Americanah”.

Un librone. Mega galattico.

Chimamanda Ngozi Adichie

Ifemelu attraversa la città, una città americana, per farsi fare le treccine in un negozio gestito da africane. Ha deciso di tornare a casa, in Nigeria, e di chiudere un cerchio che da anni è rimasto aperto. E’ arrivata da Lagos con una borsa di studio, ha avuto momenti di sconforto, ha cercato in quei momenti di sopravvivere. Ora, con un compagno con cui tutto sommato sta bene, un blog di successo su cui scrive dei piccoli e grandi stereotipi che circondano l’essere nero (ed esserlo negli Stati Uniti), una certa sicurezza economica, mollerà tutto. E tornerà in Africa.

Mentre le parrucchiere intrecciano, tirano e allungano, si va avanti e indietro nel tempo, si ripercorrono strade che sono state dolorose, amori, luoghi comuni, soluzioni di sopravvivenza mentale e sentimentale, non solo fisica. E quella calamita, che la riporta a casa dritta da Obinze, l’unico con cui sentirsi a proprio agio con se stessa, sentirsi con “la pelle della taglia giusta“. Tornerà da nigeriana Ifemelu o da “americanah“? Com’è cambiata e quanto è invece ancora se stessa?

Intelligente, ironica, una vera chicca gli articoli del blog che chiudono alcuni capitoli.

Vi consiglio di vedere un altro TED di Chimamanda Ngozi Adichie, si trovano in rete anche sottotitolati. Parla del pericolo di affidarsi nei nostri giudizi sugli altri a una storia unilaterale e stereotipata, di quanto questo ci impedisca di fare scoperte sul nostro prossimo sorprendenti. Anche quando quel che sappiamo è vero, sebbene parziale, in questa parzialità c’è un limite che non permette crescita. Questo libro parla anche di questo. Di “storie” che non sono unilaterali, di contraddizioni, di posti in cui fatichi ad ambientarti ma che poi ti porti dietro tutta la vita.

Libro di mole “importante” (500 pagine circa) in cui succedono un sacco di cose, denso.

“<<E’ un romanzo, giusto? Di cosa parla?>> Perché la gente chiedeva sempre “di cosa parla”? come se un romanzo “parlasse” di una cosa sola? A Ifemelu quella domanda non piaceva”.

Ecco. Questa domanda non è mai piaciuta nemmeno a me.

Americanah” di Chimamanda Ngozi Adichie, edizioni Einaudi. Fertilemente

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