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“La verità che ci riguarda” di Alice Urciuolo: recensione libro

Una narrazione intensa, in prima persona, intima e appassionata. Una lunga confessione con se stessa, quasi un monologo intervallato da pochi, essenziali dialoghi. È così che Alice Urciuolo ci porta negli angoli più nascosti dell’animo di Milena, attraversando con fare esperto e indagatore, ma anche con grande sensibilità, la vita di questa giovane donna di provincia.

Milena è un’adolescente che vive in un piccolo paesino del Lazio. I suoi genitori sono molto uniti e affiatati, forse più tra se stessi che con la figlia, quasi vivessero in un mondo tutto loro, esclusivo. Ma un evento a sorpresa, come un temporale estivo, arriva a sconvolgere la vita di famiglia.

Angelica, la madre di Milena, diventa seguace di una nuova realtà religiosa, una specie di setta che va prendendo piede in un paese vicino e la quale, ben presto, porta una radicale trasformazione nella vita di molte persone della zona. Milena e suo padre non riescono a far ragionare la donna, ormai totalmente nelle mani di Tiziano, il carismatico leader del movimento. La ragazza vede pian piano la sua famiglia disgregarsi, colpita anche dalla totale incapacità del padre di prendere qualsiasi posizione.

Decisa a uscire da quella sorta di ambiguo labirinto, Milena si trasferisce a Roma per frequentare l’università. Nella città eterna, carica di promesse e di possibilità, la giovane donna conosce Emanuele, un uomo con il quale inizia una relazione che sembra essere la storia d’amore dei suoi sogni.

Emanuele, però, si rivela un uomo ambiguo, manipolatore, geloso. Il legame si stringe sempre più intorno a Milena come una corda invisibile, ma la ragazza vede, nei comportamenti eccessivi del fidanzato, solo le dimostrazioni d’amore di un uomo che tiene a lei.

Qualsiasi cosa accada, Milena è pronta a giustificare Emanuele e a prendersi le colpe di ogni “errore”. Dopotutto, egli è un uomo affermato, sicuro di sé, con una buona posizione e potrebbe avere qualsiasi donna al suo fianco. Invece lei, Milena, è una ragazza di provincia, insicura, dotata di scarsa autostima. Una studentessa universitaria con un passato e una famiglia di cui è meglio non parlare. Il fatto che un uomo come Emanuele abbia deciso di stare proprio con lei, la fa sentire su un piedistallo.

Credevo così poco di essere meritevole d’amore, figuriamoci se potevo prendere in considerazione l’idea di suscitare invidia e paura.

Le deformazioni dei rapporti

“La verità che ci riguarda” di Alice Urciuolo ci narra una storia di manipolazione affettiva, di legami insani, di dipendenze da uomini ambigui. Milena è in balìa di Emanuele così come sua madre lo è di Tiziano. E questo la giovane lo comprenderà solo quando ascolterà la voce di una donna decisa a ribellarsi al capo della setta. In quel momento, si renderà conto che la dipendenza della madre dal leader religioso è molto simile alla sua dal fidanzato. Ma non sarà lo stesso facile venirne fuori.

È impossibile guarire da una cosa che non riconosci come una malattia.

La lettura di questo libro porta inevitabilmente a porsi più di una domanda, a ragionare con se stessi/e, a riflettere sulle dinamiche dei rapporti, non solo quelli di coppia. Ci si rende conto che cadere in ragnatele tessute da persone abili a manovrare il prossimo, è più facile di quanto si creda. La madre di Milena è una cattolica fervente, eppure non esita a seguire Tiziano, bevendo ogni sua parola come fosse la verità assoluta. Ci si maschera dietro assurdi ragionamenti, negando l’evidenza dei fatti, andando contro tutti e tutto.

Alice Urciuolo ci regala pagine profonde e difficili da mandare giù, ma soprattutto ci narra una storia, più di una, in realtà, che taglia come lama affilata. Non si rimane indifferenti davanti alle scelte di Milena e di sua madre, alle storie che si raccontano per giustificare quelle scelte. Dipendere da una persona, compiere ogni azione in suo nome, vivere giorno dopo giorno un’esistenza programmata per assecondare chi si ha accanto e in cui si crede senza alcun dubbio, sono catene che non si vedono ma che stringono e lacerano la carne lentamente.

Prendere consapevolezza di un rapporto malato è molto difficile ma non impossibile. È un lavoro lungo e complesso che deve partire dal desiderio profondo di dire basta all’inganno e all’annullamento di sé.

Alice Urciuolo è nata in provincia di Latina e vive a Roma. Il suo romanzo d’esordio, “Adorazione”, è entrato nella dozzina del Premio Strega. Lavora come sceneggiatrice per il cinema e la serialità.

 

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