Il perdono è un balsamo per chi lo riceve. Non tutti sono capaci di perdonare, esserne in grado significa avere un animo che abbraccia qualcosa che va oltre la bontà. Non servono giri di parole quando il solo stesso termine racchiude tutta la sua potenza. Si può sfruttare sino all’osso la furia della rabbia per un torto subito, ordendo anche la più sottile della vendetta, ma il conforto della clemenza non ha pari dinanzi ad una condizione di strazio e di dolore.
In La cieca di Sorrento di Francesco Mastriani vivi la tempesta di più anime, alcune condannate alla vergogna ed altre perdonate anche per colpe non commesse direttamente. 1840, Gaetano Pisani, studente di medicina, si improvvisa professore dinanzi al corpo di sua sorella Caterina, morta di tubercolosi. Diventa così un noto e stimato medico, con sé porta il disagio e l’infamia per il decesso del padre. È uno scontroso, Gaetano. Si nasconde e lascia Napoli. L’incontro, a Sorrento, con Beatrice, una nobile ragazza che neonata perde la vista, lo mette con le spalle al muro. Deve farsi perdonare qualcosa di terribile, deve riscattarsi agli occhi dell’amata e tramare una vendetta.
il romanzo è sorprendente, un vero capolavoro della letteratura. La narrazione è un tripudio di emozioni e scorre tra colpi di scena ed originalità creativa. Lo stile è poetico, pregno di una sorprendente bellezza.
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“La cieca di Sorrento” di Francesco Mastriani, edizioni Scrittura & Scritture. Dream Book.