La frase in copertina de LA CURATRICE DI LIBRERIE di Eliza Knight (Garzanti) mi ha fatto sbattere più volte le palpebre, e una volta in più il cuore: “Conosce il posto giusto per ogni libro. Ma ora deve trovare il suo.» Sbam! Sta parlando di me?
Man mano che mi addentravo tra le pagine di questo romanzo storico, a metà strada tra fiction e realtà biografica, ho cercato una risposta e così mi sono in parte riconosciuta sia in Lucy St Clair, la curatrice del titolo, personaggio di fantasia, sia in Nancy Mitford, l’altra protagonista, che invece è realmente esistita. Era una scrittrice e biografa britannica, nata a Londra nel 1904 e morta a Versailles nel 1973, membro di una famiglia inglese aristocratica, prima di sei sorelle e un fratello, una donna sicuramente intelligente, anticonformista e moderna per il suo tempo.
Due voci e due piani temporali
La storia si svolge su due piani temporali e con due voci, che si intersecano, alternandosi: il presente, con il racconto in terza persona di Lucy che dagli Stati Uniti approda a Londra per organizzare una biblioteca privata appoggiandosi alla libreria Heywood Hill (‘The Mayfair Bookshop’ del titolo originale, esiste davvero e sicuramente la visiterò in un mio futuro viaggio in terra di Albione); il passato, ossia gli anni dal 1931 al 1948, che Nancy in prima persona fa rivivere tra racconti di scorribande con gli amici, i Bright Young Things, prima di un triste matrimonio conseguente a una delusione d’amore, scrittura di libri più o meno umoristici non molto ben accolti e altri che ebbero invece un discreto successo, corrispondenze con le sorelle e alcuni letterati britannici legati a lei da sincera amicizia, scandali familiari (la sorella Diana sposò in seconde nozze Oswald Mosley, leader dell’Unione Britannica dei Fascisti, Unity fu vicinissima a Hitler, mentre un’altra sorella, Jessica, era una fervida comunista, tanto per citarne alcuni), salotti letterari, lavoro nella stessa libreria di cui sopra, volontariato durante la Seconda Guerra Mondiale, fino a Parigi, dove si stabilisce nel 1948, rincorrendo «ciò che aveva tanto desiderato: la felicità, la compagnia, e, ad avere il coraggio di sognarlo, persino l’amore.» Una vita davvero poliedrica, tra alti e molti bassi.
Dice di sé Nancy nel 1941:
«Ero un fallimento in tutto ciò che avevo provato. Ero stata una cattiva figlia. Una sorella orribile. Una moglie fedifraga che non riusciva a suscitare interesse neanche in suo marito, tanto per cominciare. Una scrittrice fallita. Una casalinga disastrosa. Una pessima divulgatrice. E ora questo: un grembo così inospitale che nessun feto voleva crescerci, né avrebbe mai più avuto la possibilità di riprovarci.»
Chi è Iris?
Il filo che lega le due donne è una finzione molto credibile: nella copia della madre di Lucy del libro di Nancy ‘Rincorrendo l’amore’, il primo che avrà un vero successo, c’è una dedica che quest’ultima ha fatto a Iris, la copia era per lei, che addirittura le aveva salvato la vita. Ma di Iris nessuno sa qualcosa, e la sua ricerca porta Lucy a ricercare se stessa e il suo posto nel mondo.
Lucy, «se c’era una cosa che aveva imparato su Nancy Mitford era che, nonostante tutto quello che le era capitato, aveva sempre trovato il coraggio di rialzarsi. Forse questa era una delle ragioni per cui Lucy era stata attratta da Nancy fin dall’inizio. Forse anche lei poteva essere abbastanza coraggiosa da ricominciare. Abbastanza coraggiosa da dare una possibilità al suo sogno.»
La passione per i libri
Il filo che lega entrambe a me, oltre alla tanto abusata resilienza, è la passione per i libri. La dedica del libro mi ha colpita e affondata: «A mio padre, che mi ha trasmesso l’amore per la lettura sin da piccola e non ha mai detto di no a una gita nel più magico dei posti: una libreria.» Perché anche mio padre è così, ha ottantasei anni e legge un libro alla settimana. Non so se questo sia esattamente il suo genere, so per certo che mia madre lo avrebbe adorato (e si chiamava Linda, come la protagonista di ‘Rincorrendo l’amore’…).
I Mitford
Che dire? Questo libro mi ha davvero aperto un mondo, quello dei Mitford. Ognuno di loro ha avuto una storia che interessante e fuori dagli schemi è dir poco. Intorno a essi ruotano anche i libri scritti da Jessica Fellowes, editi da Neri Pozza, e della stessa casa editrice ‘Le sorelle Mitford. Biografia di una famiglia straordinaria’ di Mary S. Lovell. Alcuni libri di Nancy Mitford sono stati tradotti e sono editi da Adelphi e da Bompiani. Secondo voi li leggerò? 😉
(traduzione di Claudia Marseguerra)
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“La curatrice di librerie” di Eliza Knight, Garzanti. A Garamond Type.