Nel 1979 la vita lenta della provincia romagnola viene scossa dal ritrovamento del cadavere di una ragazza in una cava di gesso: ovunque, dal mercato ai bar, la curiosità morbosa degli abitanti di Imola stimola le indagini del maresciallo Ponti, che cerca di venire a capo del delitto protagonista de IL CARICO DA UNDICI di Patrizia Violi, edito da Salani Editore.
Il maresciallo indaga tra la passione per Maria Callas, i francobolli e le caramelle Selz Soda della Dufour, le preoccupazioni per la figlia adolescente e le pressioni del tenente suo superiore.
A complicare i fatti, la sparizione di Lenin Aldrovandi, aspirante attore nonché barista belloccio della casa di riposo.
Lenin ha la testa piena di progetti e la lingua di bugie per la moglie Desi, che ha scoperto che fare footing placa le sue ansie.
Intorno al delitto
Intorno si muovono personaggi originali e bizzarri ben caratterizzati.
Spiccano la Duchessa, ospite della casa di riposo; suo nipote, il truffatore Nanni; Verdura, commerciante sulla piazza del mercato; Rosa, la prostituta che sembra una massaia; Attilio, hippy trafficone.
Chi più, chi meno, è mosso dalla smania del potere che deriva dai soldi.
Cosa diventa imperante egli anni Ottanta
Oltre a essere un giallo, questo romanzo d’esordio nel genere, indaga i cambiamenti in atto nella società italiana agli albori degli anni Ottanta.
Da quando cioè l’edonismo sarebbe diventata la filosofia di vita imperante.
«Il mondo stava cambiando troppo in fretta. Ormai a bacare il cervello della gente non c’era più solamente la droga, anche una smania nuova che li spingeva a voler tutto e subito. Dal sesso ai soldi, non ci si accontentava più di nulla.
… sentirsi vincenti faceva gola a tutti, anche a quelli che, fino al giorno prima, erano degli imbranati e si accontentavano di vivere tranquilli.»
Sorbole!
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“Il carico da undici” di Patrizia Violi, Salani Editore. A Garamond Type.