Perché si dice “fare le cose alla carlona”? L’origine e il significato dell’espressione

Sapete perché si dice “fare le cose alla carlona”?
Per prima cosa, “fare le cose alla carlona” è un modo di dire usato in tutta Italia e ha un significato ben preciso: fare le cose in modo approssimativo, superficiale, diciamo confusionario. Ossia: fare le cose senza metterci attenzione e cura.
L’origine di tale espressione risale addirittura a un Imperatore: Carlo Magno!
Carlone ha infatti origine dal francese antico Charlon, che a sua volta deriva da Charles, ed è riferito proprio all’Imperatore Carlo Magno. Possibile mai che un imperatore della sua importanza facesse le cose in modo confusionario e approssimativo?
No, naturalmente non è così. Tuttavia nei poemi cavallereschi del Medioevo Carlo Magno veniva sempre raffigurato come un uomo goffo, senza grandi qualità, non molto astuto né intelligente.
Nel Morgante di Luigi Pulci, ad esempio – un poema cavalleresco italiano di circa 600 anni fa – di Carlo Magno si parla in questi termini (e fate attenzione a come si scriveva tanto, tanto tempo fa):
Di Carlo non m’incresce
rimbambito,
che sempre ogni segreto
ti ragiona.
E non s’accorge d’essere schernito,
Mentre che sente in
la corona;
E non si crede al cacio
rimanere,
Se non sente la trappola
cadere.
In alcuni testi europei contemporanei al Morgante, si riscontra l’espressione “alla carlona” con il significato di “in abbondanza” o “in modo esagerato”. Questo potrebbe derivare dal lusso e dallo sfarzo che spesso caratterizzavano la vita di corte. Da qui, è possibile che il termine abbia assunto anche la connotazione di trascuratezza e grossolanità, poiché l’abbondanza, se non controllata, può facilmente sfociare in spreco e disordine.
Tuttavia, la prima espressione documentata sembra essere “vestire alla carlona”, legata a Carlo Magno. Si racconta (anche se non è certo se si tratti di un episodio reale o leggendario) che, durante una battuta di caccia, l’imperatore indossasse abiti semplici e rustici, a differenza degli altri nobili presenti, vestiti con abiti di grande pregio. Un improvviso temporale rovinò i vestiti eleganti dei nobili, mentre Carlo Magno, con il suo abbigliamento più modesto, ne uscì indenne. Col tempo, attraverso i vari percorsi che le espressioni idiomatiche compiono nel linguaggio, “vestire alla carlona” si trasformò in “fare le cose alla carlona”, ossia in modo approssimativo e senza cura.
Fonte: focusjunior.it