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Perché si dice “catene di Sant’Antonio”? L’origine e il significato dell’espressione

Perché si dice “catene di Sant’Antonio?”. Vi siete mai chiesti da dove provenga questa espressione?

Questo modo di dire si riferisce a una pratica che probabilmente tutti conosciamo: ricevere una lettera o un messaggio che ci invita a condividerlo con altre persone, creando una vera e propria catena.

Il detto ha radici nella tradizione cristiana. Sant’Antonio da Padova (1195-1231), uno dei santi più venerati, è associato ai miracoli e all’aiuto spirituale. Nel passato, si diffuse l’usanza di invocare la sua intercessione attraverso lettere o preghiere condivise, spesso promettendo benedizioni a chi le diffondeva e sventure a chi interrompeva la catena.

Con il tempo, questa pratica è stata reinterpretata e ha assunto connotazioni più moderne. Ora le “catene di Sant’Antonio” indicano non solo messaggi di preghiera, ma anche email, post o messaggi virali, a volte con scopi ludici o di solidarietà, ma altre volte utilizzati per diffondere bufale o spam.

Approfondendo ulteriormente l’origine della catena di Sant’Antonio risulta, secondo quanto riportato da Wired, che le genitrici siano state le cosiddette “le lettere dal cielo. Erano lettere molto elaborate, piccole opere d’arte calligrafiche, cui si attribuiva un’origine divina. Diffuse nella cristianità, raccontavano infatti che fosse stato Dio, Gesù o un Santo a scriverle, di suo pugno. Contenevano preghiere e rivelazioni divine, che avrebbero protetto chi le possedeva, e che quindi conservava la lettera. Per la maggior parte degli studiosi le catene di Sant’Antonio si sono evolute da qui. La transizione è avvenuta tra il XIX e il XX secolo. Le prime catene, infatti, sono a sfondo religioso e contengono una preghiera. Rispetto alle lettere dal cielo, però, si perderà l’attribuzione divina (ma si comincerà a fare appello ad altri tipi di autorità). I testi diventeranno anche più brevi e semplici, perché il valore non sta nell’oggetto fisico da conservare, ma nel contenuto da copiare e trasmettere. Questo deve avvenire velocemente, e un certo numero di volte perché la preghiera abbia effetto e non capiti qualcosa di spiacevole a chi la ignora”.

Un modo di dire che unisce storia, tradizione e… un pizzico di marketing virale ante litteram!

Vi è mai capitato di essere coinvolti in una di queste catene?

Fonte: Wired

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Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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