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I dieci libri più sopravvalutati di sempre: l’articolo molto poco politically correct

Il Codice da Vinci – Dan Brown

Il più clamoroso caso editoriale degli ultimi decenni, tradotto in oltre quaranta lingue e venduto in decine di milioni di copie: un libro che ha stregato il mondo. Un romanzo che ha ridisegnato il concetto di narrativa di suspense e, tra arte, storia e immaginazione, ha aperto la strada al thriller misterico. Spiegandoci finalmente perché la Gioconda sorride.

Parigi, Museo del Louvre. Nella Grande Galleria, il vecchio curatore Saunière, ferito a morte, si aggrappa con un ultimo gesto disperato a un dipinto del Caravaggio, fa scattare l’allarme e le grate di ferro all’entrata della sala immediatamente scendono, chiudendo fuori il suo inseguitore. L’assassino, rabbioso, non ha ottenuto quello che voleva. A Saunière restano pochi minuti di vita. Si toglie i vestiti e, disteso sul pavimento, si dispone come l’uomo di Vitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardo da Vinci. La scena che si presenta agli occhi dei primi soccorritori è agghiacciante: il vecchio disteso sul marmo è riuscito, prima di morire, a scrivere alcuni numeri, poche parole e soltanto un nome: Robert Langdon.

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“Il Codice da Vinci” di Dan Brown, edizioni Mondadori.

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Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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