Cultura & società

Il fenomeno dell’Overtourism che cambia in peggio le nostre città

Centri cittadini sempre più uguali uno all’altro, intere aree modificate e addobbate per l’arrivo di mandrie di turisti da spennare e salutare rapidamente, per fare spazio alle mandrie successive. Centri cittadini che stanno perdendo, o anzi hanno già perso, pezzi di autenticità, cancellati con spugne fatte di mazzette di soldi prelevati ai turisti in cambio di servizi spesso anche scadenti.

Potrebbe essere anche catalogato come un discorso nostalgico, se non fosse che il fenomeno dell’overtourism sta frantumand le comunità locali, sempre più sovraffollate, sempre più care, sempre meno sostenibili, sempre meno vivibili: affitti schizzati alle stelle, città sempre più plastificate, svuotate delle proprie anime, qualità dei servizi mediocre, inevitabile quando si tenta di soddisfare un numero insostenibile di utenti.

Ieri a Roma un gruppo di attivisti ha boicottato gli smart lock, i lucchetti utilizzati dai proprietari delle case vacanza che oramai hanno invaso tutte le città, deturpandole: al loro posto hanno lasciato un cappello di Robin Hood e una lettera, che recita così:

«Rimuoviamo questi lucchetti per denunciare la svendita della città al turismo mordi e fuggi che aliena e lascia per strada le persone che la abitano. Negli ultimi anni – hanno sottolineato gli attivisti – è stata registrata una crescita esponenziale nel prezzo degli affitti. Si parla di decine di punti percentuali a fronte degli stipendi delle persone che non crescono. Gli affitti a breve termine divorano quelli a lungo periodo, togliendo spazio alle famiglie per crearne, di più redditizio, per i turisti. Questa è solamente la prima azione che facciamo contro il vostro Giubileo dei ricchi. Il sindaco Gualtieri dovrebbe garantire un patto sociale per il Giubileo, che determini una soglia massima degli immobili adibiti agli affitti brevi in città. Che fermi la fame dei grandi proprietari a tutela di chi è fragile. Aiutateci, sabotiamo il Giubileo dei ricchi. Sabotiamo la speculazione per difendere il diritto alla casa. Costruiamo il Giubileo dei poveri».

Sul Corriere della Sera si legge che “le forze dell’ordine non hanno ancora ricevuto denunce da parte dei proprietari dei b&b, nè dei loro ospiti. Non si esclude che nessuno abbia voglia di raccontare cosa gli è capitato per il timore di essere multato perché alcune delle strutture ricettive potrebbero non essere in regola”.

Ecco: regolamentare è l’urgenza. Regolamentare per preservare chi in queste città non ci passa solo tre notti l’anno, ma ci vive.

Come? Per esempio come è stato fatto a Bruges nel 1996: attraverso una politica di “hotel-stop” è stato posto un limite alla proliferazione di nuovi hotel nel centro della città. Poi nel 2022 la stessa regolamentazione è stata applicata anche agli appartamenti affittati ai turisti.

Regolamentare, dunque, si può. E deve diventare un obbligo.

 
 
 
 
 
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Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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