Libri in pillole

“L’angolo del mondo” di Mylene Fernández Pintado: recensione libro

Trasformare la penna in una piuma, lasciando che delicatamente accarezzi le pagine e allo stesso tempo il lettore che, coccolato dal testo che scorre davanti a sé, si ritrova a leggere su una superficie soffice, calda, accogliente, ripiena di tenerezza e affetto. Non si può descrivere in altro modo la scrittura di Mylene Fernández Pintado, che con questo romanzo ci accompagna dolcemente dall’altra parte dell’oceano, lì dove “la luce ricade sul mare e sulle pietre delle fortezze spagnole di trecento anni fa” e “sui colori pastello degli edifici bizzarri e fatiscenti”.

L’angolo del mondo di Mylene Fernández Pintado

L angolo del mondo di Mylene Fernández PintadoSiamo all’Avana, Cuba, e garbatamente planiamo nella vita di Marian, una professoressa universitaria dalla vita monotona e grigia, alla quale però è stato offerto di lavorare alla prefazione del romanzo di un giovane esordiente: Daniel Arco. Una scossa improvvisa che percorre la schiena della professoressa, il cui mondo torna a riempirsi di colori: scrivere, infatti, significa esistere, vivere, sorridere, amare. Come sorridono e amano le persone che le gravitano intorno, nonostante le difficoltà di un’Isola peculiare come Cuba. C’è Sergio, che si dedica a scrivere lettere per le ragazze che hanno amori oltremare; ci sono Lorena, l’amica sempre presente e sorridente, e BiDi, Bienvenido Dimeadiós, colui che “racconta parecchie cose dell’esilio, un cliché in quest’isola talmente affacciata sul mare che l’istinto di attraversarlo è quasi un’epidemia incontrollabile”.

E quando i colori sembrano aver ravvivato le giornate e diradato ogni tipo di nube, ecco che qualcosa cambia: perché la vita è in continuo movimento, anche quando sembrerebbe aver raggiunto un equilibrio armonico. Si ode improvvisamente un canto soave, come quello delle sirene: ma è una melodia che inganna, che punta a minare le radici, che richiama con forza chi già vive proiettato verso un’altra esistenza, in un altro luogo, in un’altra società, in quel primo mondo dove tutto sembra essere perfetto e raggiungibile. Ed è qui che comincia la parte difficile: partire o restare?

“Andarsene. Lasciarsi tutto alle spalle. Ricominciare da capo. Uno in meno qui. Uno in più dall’altra parte. Andarsene, così, in un batter d’occhio. Come negli spettacoli di magia, infilarsi in una cassa e con due tocchi di bacchetta magica sparire e riapparire in un altro posto. A Madrid. Felici e contenti, come nell’ultima pagina delle favole e della sua fantasia”.

L’angolo del mondo è un romanzo tenerissimo, una storia d’amore e di migrazione, di scelte difficili e decisioni definitive, ma a suo modo è anche un romanzo politico perché, attraverso le voci dei personaggi che popolano la narrazione, esplora Cuba nelle sue più variegate versioni. E poi c’è L’Avana, città che sommessamente fa da sfondo alle vicende narrate, la cui presenza, però, diventa determinante: dietro ogni scelta, ogni decisione, ogni pensiero ci sono il malecón, il sole che illumina le strade umide e polverose, il rumore del vento che scompiglia i capelli e l’immensa distesa di azzurro che abbraccia una città letteralmente magnetica che, malgrado le sue criticità, si lascia amare con un amore puro, duraturo e inscalfibile.

Qui un articolo di approfondimento. 

L’intervista all’autrice

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“L’angolo del mondo” di Mylene Fernández Pintado, edizioni Marcos y Marcos. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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