I libri di Riccardo

“Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro: recensione libro

Ricordo che qualcuno è rimasto sorpreso dall’assegnazione del Premio Nobel a Ishiguro, e se ogni perplessità è lecita, altrettanto lecito spero sia il mio invito a leggere questo capolavoro, a cui la definizione di distopico va stretta come la scarpetta di Cenerentola alle sorellastre.

Della trama dirò il meno possibile, certo che ogni parola in più potrebbe ossidare il piacere della lettura, mentre ne spenderò volentieri qualcuna sullo stile impeccabile dell’autore, sulla sua capacità di preconizzare un futuro spietato e utilitaristico, ormai non più così lontano, sulla caratterizzazione e sulla raffinata tridimensionalità psicologica dei suoi personaggi.

La storia di un’amicizia disperata tra tre ragazzi vissuti in una dorata cattività, tra folli speranze per un futuro ingannatore, un presente che è rimpianto già nel momento in cui è vissuto e un passato che non esiste e non è mai esistito. Un libro che è una visionaria metafora sociale e politica, pennellata con la delicatezza di un impressionista, ma anche e soprattutto un’amara allegoria esistenziale per chi abbia il ragionevole dubbio di aver visto la luce solo per meglio illuminare le case altrui.

Come i protagonisti inseguirete molte risposte, ma come loro le avrete quando ormai serviranno solo a dimostrare che l’omissione è il più caritatevole atto di vile cinismo. La timida e delicata Katy, la prepotente e disperata Ruth, il folle e tenero Tommy si ameranno, si fronteggeranno e si separeranno, ma rimarranno indissolubilmente uniti dal sapere che quel che resta del giorno è veramente poco, e con la stessa tenacia i loro nomi si fisseranno nella vostra memoria di lettore.

(Le sessanta recensioni che, una al giorno, leggerete in SummeReload, potete trovarle, insieme a molte altre, in “Recensionando Ventiventitré “. Il libro che le raccoglie è in versione elettronica e chi lo desira può richiederlo nel formato che preferisce in cambio di un’offerta libera per il Premio Letterario Giancarlo Molinari)

“Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro, edizioni Einaudi. I libri di Riccardo

Riccardo Gavioso

Nasce a Torino nel 1959, dove si laurea in Giurisprudenza. Ma ormai incerto su chi fossero i buoni e i cattivi, e pur ritenendo il baratto una forma di scambio decisamente più evoluta del commercio, da allora è costretto a occuparsi di quest’ultimo. Inevitabile, quindi, che l’alienazione professionale lo spinga tra le braccia di una penna e che la relazione, pur tra alti e bassi, si protragga per diversi anni. Poi, deluso in egual misura da quel che si pubblica e da quel che non si pubblica, smette di scrivere narrativa e si occupa di giornalismo collaborando con diverse testate di rilievo e creando un blog che arriva a incuriosire diecimila lettori al giorno. Torna alla narrativa con Arpeggio Libero con cui pubblica attualmente. Ha ottenuto diversi riconoscimenti per i suoi racconti. Nel 1997 è stato finalista al Premio Internazionale di Narrativa “ Il Prione ”.

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