“Marguerite è stata qui” di Eugenio Murrali: recensione libro

La vita di chi, nel suo campo, è riuscito a fare la differenza, per alcuni, diventa un faro. Un esempio da ricordare, da tenere a mente soprattutto quando i pensieri sono imbevuti di nostalgia. Nei libri vivono le storie. I luoghi, invece, sono l’estensione di quei racconti architettati ad arte dagli scrittori. Quando ami un autore leggi anche i risvolti dei suoi passi.

Li cerchi nelle vie dove ha passato parte della sua esistenza. Ti immobilizzi davanti a posti che hanno avuto il potere di farsi lavagne di idee, di riflessioni in movimento per trovare una sosta ininterrotta sulle pagine. Cerchi ogni cosa che possa parlare di quella penna. Trovi spazi, case, strade e immagini ciò che hai letto dai libri di quel dato scrittore. Sospiri ripercorrendo la sua vita, anche nella letteratura, e ammiri quello che ha lasciato nei luoghi. Non avverti nessuna distanza di tempo, tra te e l’autore. Te ne vai in giro come se dovessi scoprire altro. L’inchiostro ti ha lasciato emozioni, ora spetta a te aggiungere qualcosa di nuovo nell’intima prosa di una vita diventata nota a molti. In questo modo ti unisci alle conversazioni che hanno segnato il tempo di uno scrittore carpendo anche i suoi pensieri rimasti segreti, chiusi.

In Marguerite è stata qui di Eugenio Murrali conosci meglio una figura straordinaria, quella della scrittrice Marguerite Yourcenar, attraverso i luoghi in cui è vissuta. Emergono i sentimenti, i dolori, i lutti, le assenze e le scoperte di una donna orfana di madre che ha un sogno e lo realizza.

Il romanzo è bellissimo. La scrittura di Eugenio Murrali incanta. È potente nella sua delicatezza. Ha un impatto così autentico che fa presa senza nessun artificio. Il libro è uno di quelli che non vorresti lasciare perché sei curioso di sapere di più sui personaggi e sulla geografia delle emozioni che li riguarda.

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“Marguerite è stata qui” di Eugenio Murrali, edizioni Neri Pozza.  Dream Book.