La fabbrica della follia

“Vai all’Inferno, Dante!” di Luigi Garlando: recensione libro

La miglior bussola riamane il cuore. Vasco, fatti guidare dall’emozione e mai ti troverai dentro all’errore. Accogli e ascolta tutte le persone. Conosci, studia, leggi e gira il mondo. La vita è un viaggio, non è mai stazione. E adesso andiam, di ore non abbondo”.

A Firenze vi è una splendida villa cinquecentesca, la Gagliarda, residenza dei Guidobaldi e sede dell’impresa di famiglia. È lì che vive Vasco, quattordici anni, un bullo impenitente abituato a maltrattare professori, compagni e familiari. A scuola Vasco fa pena, in compenso è imbattibile al videogioco Fortnite, e progetta di diventare un gamer professionista avendo già migliaia di follower. Perché in fondo Vasco è così, sa di essere in credito con la vita e di avere diritto a tutto.

Cinque anni fa ha perso la mamma ed è proprio lei, in paradiso, che muove Dante e lo convince a tornare sulla terra per aiutare il figlio ad uscire dalla sua selva oscura. Un giorno, a sorpresa, viene battuto da un avversario che si fa chiamare Dante e che indossa il classico copricapo del Poeta.

Oh Guidobaldi, becca Montaperti! Or mi conoscerai, vil ghibellino. Ben ti convien tenere gli occhi aperti” chatta il misterioso giocatore.

Ma chi è? E perché parla in versi? Appena può, Vasco torna in postazione e cerca la rivincita per umiliarlo come solo lui sa fare, senza sapere che la più esaltante e rivoluzionaria sfida della sua vita è appena iniziata …

Vai all’inferno, Dante! Quante volte gli studenti lo hanno pensato, generazione dopo generazione? Eppure, il fascino delle sue cantiche prima o poi cattura anche i più restii.

Nel suo nuovo libro edito da RizzoliLuigi Garlando dà vita ad un incontro davvero speciale. Dante, dopo l’incontro con Vasco, si immerge con entusiasmo nella modernità, creando diverse situazioni comiche: va allo stadio, gioca a Fortnite, ascolta rap, s’innamora delle scale mobili e di un pellicciotto rosa ma, soprattutto, accompagna Vasco lungo un percorso di formazione e di educazione sentimentale che tocca l’amor cortese, la chiesetta in cui incontrò Beatrice, il rispetto per l’altro, l’impegno per chi soffre, i bambini dell’ospedale Meyer. Il finale è a sorpresa, a tinte gialle.

Garlando ha cercato di regalare ai giovani lettori una storia appassionante, ricca di azione e di momenti divertenti, e di calare un personaggio scolastico come Dante tra le loro cose più amate, quali il calcio, la musica, i videogames. Un’operazione che aiuta a ridurre le distanze e favorisce l’empatia. Ma, prima di tutto, questo libro è il suo regalo affettuoso ad un amico sincero che manca da quasi 700 anni.

“Vai all’Inferno, Dante!” di Luigi Garlando, edizioni Rizzoli. La fabbrica della follia.

Giovanni Maria Scupola

Scrittore, blogger e nurse-reporter. Laurea in Infermieristica e Laurea Specialistica, Master in Management e Coordinamento. Vive a Lecce. Ama i libri ed i viaggi. Il suo motto è: “Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.

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