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“I patrioti” di Sana Krasikov: recensione libro

Marcire dentro e non parlare. Avere sempre addosso la paura di essere visti come spie maschera anche l’idealismo che si è nutrito per una pazzia d’amore e di giustizia. Nel fango che si è ingoiato c’è anche l’inganno. Fare il doppio gioco è una partita pericolosa, più ci si nasconde per salvarsi la pelle e più si lasciano tracce se qualcuno ha il fiuto da criminale.

Non basta sentire ciò che si dice, è necessario anche trovare le parole appropriate per creare foschia negli occhi di chi manovra i fili del potere facendo apparire sbagliate le cose giuste e viceversa. L’equilibrismo politico richiede arte. Se i segreti da mantenere sono troppi e hai una tempra pendente all’onestà è più facile cadere. Si viene sempre meno a qualcosa, ma tradire se stessi è peggio che marcire dentro. È una tortura perenne, costante, un tormento che ti ricorda chi sei stato. Se di mezzo, poi, ci sono due Paesi, Russia e America,  in cui sopravvivere a qualcosa porta la diversa misura di vedere la vita, allora il concetto di tradimento, in una visione patriottica, assume molte sfumature e si bolla con una parola: spia. Esiste un’espressione ideologica che segue la capacità di decifrare esattamente notizie che possono essere facilmente fraintese e si può sopravvivere con la strategia interpretativa. Ma quando comprendi di essere stato abbandonato dalla tua Patria, pur avendola cercata in un’altra terra, ti rendi conto di aver costruito il vuoto.

In I patrioti di Sana Krasikov entri nella vita di Florence Fein, una ragazza americana e nipote di una donna russa. Florence, negli anni della Grande Depressione, lascia New York. La disgusta la contrattazione degli Stati Uniti e con il sogno socialista e la promessa di un amore si trasferisce nella terra degli zar. Ciò che trova al suo arrivo non è come l’aveva immaginato. Il regime, sempre più opprimente, le sbarra le aspettative e la blocca in Russia sino a quando non riesce ad emigrare in America. La sua vita l’ha tenuta nascosta, come molti suoi segreti. Il figlio vuole scoprire la verità.

Il romanzo è bellissimo. La narrazione è incalzante. Alcune parti, anche se possono risultare pesanti, sono talmente minuziose nel racconto che il lettore non lascia la presa. Il romanzo è strutturato su due piani temporali distinti che evidenziano, con maggiore forza, ciò che hanno vissuto le tre generazioni raccontate e strette nella morsa della Storia in equilibrio fra due nazioni. La scrittura di Sana Krasikov, esordiente, è efficace, piena, indimenticabile. 

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“I patrioti” di Sana Krasikov, Fazi Editore.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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