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“Bianco su Bianco” di Simone Ghelli: recensione libro

"Gli piaceva essere invisibile e invece si era ritrovato al centro dell'attenzione, nel fuoco incrociato degli sguardi"

Bianco su Bianco, la mia recensione del libro di Simone Ghelli. Un romanzo, tre vite, nessuna salvezza:

“Gli piaceva essere invisibile e invece si era ritrovato al centro dell’attenzione, nel fuoco incrociato degli sguardi”

La trama

Questa è la storia di tre vite. Matei è un vecchio senza fissa dimora che, partendo dalla Moldavia e sfuggendo ai ricordi di una infanzia difficile e piena di insidie, ha girovagato per mezza Europa prima di approdare a Roma, dove ha trovato il proprio fazzoletto di marciapiede.

Nadia è una scrittrice di successo che ricorda il suo primo incontro con il dolore di Matei e l’abbandono di Alberto, un pittore con cui ha convissuto per anni e che l’ha poi lasciata per seguire la propria arte tra le strade di Parigi, dove conoscerà la miseria pur di non sottostare alle leggi del mercato. Nadia perde entrambi: prima Alberto, dal quale si è sentita tradita e abbandonata, poi Matei, verso il quale si sentirà invece in colpa per non essere riuscita ad aiutarlo. Perdite che prova a risarcire scrivendo un romanzo in cui racconta le tre esistenze che si incrociano e che prendono strade diverse: il dolore, le rinunce e la consapevolezza di non riavere più indietro quella vita da cui, nel bene e nel male, ognuno di loro fugge.

“Bianco su Bianco” di Simone Ghelli: recensione libro

Bianco su Bianco è un romanzo che parla delle assenze, non c’è nessuno. Matei è un’ombra che passa fugace nella vita di Nadia, un barlume, un appiglio cui aggrapparsi pensando di poter salvare qualcuno. Un’occasione che la vita di porge per fare ammenda, per non aver salvato Alberto.

Alberto è stato il grande amore di Nadia, il suo compagno di vita. Un pittore che la spinge a vivere di rinunce, di scendere al limite della condizione di dignitosa umanità. Che poi la lascia, per seguire il suo sogno di pittore a Parigi. Oppure per salvarla dalla condizione in cui si trovano?

Tutte e tre le vite raccontate in questo romanzo sono uno spaccato che si incontra, si scontra e si disperde nel tempo.

Ce le racconta Nadia, una parte in prima persona, un’altra attraverso le pagine del libro che sta per dare alle stampe. Ce le racconta Alberto nelle pagine del diario che, come la sua vita, si sgretola pagina dopo pagina.

La prima storia è quella di Matei ed è anche quella che mi ha colpito maggiormente. Matei non parla da quando è bambino, Matei bambino non lo è stato quasi mai. Una vita fatta di sofferenza, soprusi che per un brevissimo istante concede il dono di essere amati e che poi ti mastica e ti sputa nei vicoli sporchi e degradati delle città. Così Matei comincia a camminare, smette di parlare, scopre che fingersi pazzo ti rende invisibile e così inizia a sorridere in modo sciocco a tutti coloro che lo avvicinano. Matei diventa invisibile. Finché Nadia, alla spasmodica ricerca di redenzione per sé, decide di volerlo aiutare.

Nadia è un personaggio scomodo, una donna giovane ma remissiva, una persona plasmata alle idee del compagno, soffocata dalle attenzioni della sorella. Con poca fiducia in sè. Ma Nadia ha una storia da raccontare, la storia di tre vite, e la racconterà al mondo.

Bianco su Bianco_Castelvecchi Editore

“Che cosa volevi raccontare? Sul principio Nadia non aveva saputo cosa rispondere. Era la storia di Alberto del suo declino e rinascita postuma, vista con gli occhi della donna che aveva abbandonato”

Alberto è un pittore, un uomo di talento che sceglie di lasciare la propria donna, la propria famiglia e le proprie radici per cercare fortuna a Parigi.

Tra tentativi di sopravvivenza, approfittatori e sconforto, Alberto perde tutto e scompare anche lui tra le pagine del romanzo senza che la sua sorte ci sia spiegata. Ma sappiamo cosa è accaduto.

In uno stile semplice e con un linguaggio pulito e senza sbavature, Simone Ghelli costruisce un romanzo godibile anche se non sempre scorrevole.

A dispetto delle sue 123 pagine, il tema trattato va maneggiato con cura e letto con attenzione. Sorprende e a volte spiazza il passaggio dalla prima persona alla terza, difficile da seguire anche la ripartizione in tre macro capitoli. Da lettrice, preferisco la ripartizione delle storie in capitoli, mi dà la possibilità di riprendere fiato.

Esco dalla lettura di Bianco su Bianco perplessa ma arricchita, in uno strano equilibrio tra la consapevolezza di non aver letto un libro qualsiasi e il dubbio di non averlo davvero apprezzato come dovrebbe. Lo inserirei nell’elenco dei libri che meritano una seconda rilettura.

“Non ho ossessioni, se non per un quadro perso. Non c’è verità in quello che faccio. In fondo sono rimasto uno studente che copia i propri maestri e non ha fatto un solo passo avanti.”

Biografia dell’Autore

Simone Ghelli, ha pubblicato un paio di romanzi brevi e alcune raccolte di racconti, tra cui “Non risponde mai nessuno” e “La vita moltiplicata”. Suoi racconti sono comparsi anche in varie raccolte e su alcune delle principali riviste letterarie italiane. Il suo ultimo libro si intitola “Ronnie Banti ha perso una scommessa”.

“Bianco su Bianco”, Editore Castelvecchi a cura di Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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