Un libro tra le mani

“Heaven” di Mieko Kawakami, recensione: Un libro tra le mani

Heaven di Mieko Kawakami.

Giappone, inizio anni ’90.
Adolescenti.
Bullismo.
Soffro, soffro enormemente quando leggo libri su questo tema (come ogni persona dotata di un minimo di umanità, cuore e cervello d’altronde), ma tra queste pagine la sofferenza è stata amplificata da un qualcosa che, inizialmente, non riuscivo ad afferrare e che poi ho focalizzato nell’atteggiamento e nel pensiero delle vittime di violenza.

Il senso dell’ineluttabile

La cultura giapponese (mi par di capire, leggendo anche altro) è impregnata di un fortissimo senso dell’ineluttabile, così forte da spiazzarmi, da farmi sentire spettatrice impotente di una resa totale.
Guardare questi ragazzini vessati, oggetto delle angherie più becere, “accettare” tutto il peso della violenza nei loro confronti come un qualcosa contro cui non si può lottare, dovuto ad una fatale casualità, mi ha destabilizzato.
E mi ha destabilizzato la loro convinzione di poter combattere la violenza essendo “attivamente deboli“, ovvero dimostrando la loro forza resistendo a tutto in silenzio.
Trovando, ogni mattina, il coraggio di alzarsi e andare a scuola, il loro personalissimo scannatoio, senza battere ciglio (ma con la morte nel cuore), senza far trasparire il minimo cedimento, aspettando pazientemente il giorno in cui la loro resistenza sarà premiata dalla naturale crescita e maturità dei loro aguzzini.

heaven di mieko kawakamiIl coraggio di essere deboli

Ho un difetto fisico, non sono allineato con i canoni previsti dalla società e quindi è inevitabile che io sia preso di mira, che io debba accettare i soprusi di chi si sente migliore di me.
Io sono debole fisicamente, ma ho la forza di “sopportare”.
E questa mia forza salverà me e loro.
Questa è, a grandi linee, la filosofia di pensiero dei protagonisti di questo romanzo.

 

Romanzo pieno di sfaccettature, maestoso da un punto di vista psicologico.
Da stare male.

E fa stare male anche vedere come l’amicizia tra due vittime di bullismo possa essere salvifica da un lato e terribilmente tossica dall’altro.
Ti riconosco come simile a me, trovo rifugio in te e per questo non voglio che tu cambi, e qualsiasi tuo tentativo di venire fuori dall’impasse della violenza sarà per me come un tradimento.

È un libro crudelmente bellissimo, poetico nonostante la brutalità del contenuto, minimale nella forma ma con una portata emotiva enorme.
Delicato come solo i giapponesi sanno essere, ma la loro è una pacatezza traditrice… è una carezza fatta con un guanto di lamette.

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“Heaven” di Mieko Kawakami, Edizioni E/O. Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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