Libri in pillole

“Bassotuba non c’è” di Paolo Nori: recensione libro

Quando si parla di artisti geniali si corre sempre il rischio non trasmettere il giusto messaggio, visto che spesso si abusa della definizione, essendo il sostantivo “genio” piuttosto inflazionato nell’uso comune. Ma se volete leggere qualcosa di veramente stra-ordinario e fuori dagli schemi, allora leggete questo libro di Paolo Nori, centosettantuno pagine di pura classe tradotta su carta.

Bassotuba non c’è è un romanzo dal quale ogni singolo lettore può attingere il messaggio che vuole, con un’ampia possibilità di scelta. Il protagonista, Learco Ferrari, è uno scrittore alle prese con le difficoltà del mondo editoriale, con il quale deve costantemente interfacciarsi sia nelle vesti di autore che di traduttore. Ma è soprattutto un uomo che è appena stato lasciato dalla sua ragazza, da Bassotuba.

“Non so, io e Bassotuba non ci siamo mai capiti, ho l’impressione. Io, perlomeno, le cose che mi diceva non le capivo. Per esempio torno a casa tutto contento con un cd nuovo, John Mayall, jazz blues fusion. Lo metto su e mi dico Senti questa musica come vien dentro bene, nella mia vita. E comincio a muovermi e non posso evitarlo, sto quasi ballando. E più va avanti il disco, più dico Sì, sì, proprio così. Sbuca Bassotuba dalla cucina, dice Bellissimo. Puoi abbassare un pochino?”.

È qui che Paolo Nori per me raggiunge picchi altissimi, mediante la narrazione della disintegrazione sentimentale e psicologica di un uomo rimasto da solo, che però racconta se stesso con naturalezza e semplicità, senza mai scadere nel retorico o nel patetico. Non c’è autocommiserazione, ma solo pennellate di dolcezza infinita che colora la quotidianità di chi sta camminando su un sentiero fatto di tristezza, di solitudine, di alienazione. È la faticosa bellezza che riveste le azioni che siamo chiamati a compiere nonostante il dolore che portiamo addosso, perché la vita non si ferma mica quando collezioniamo una delusione ma va avanti, deve andare avanti.

“Tu non mi guardavi mai, mi dice. Non sembrava neanche che mi volessi bene. Non ci pensavi mai, a me, tu stavi bene da solo. Non sono gli sguardi, le dico, non sono i regali. Non sono quelle, le cose. Io, quando tornavo a casa e vedevo la tua macchina verde con il cappello di paglia sul pianale di dietro, io ero contento. E questa frase, non so cosa mi succede, mi fa piangere come una vite tagliata”.

E Learco riflette sulle criticità della sua vita, sull’incomunicabilità che ha portato alla fine della sua storia con Bassotuba, sull’importanza di quei gesti troppo spesso ignorati perché catalogati come “piccoli” ma che piccoli non sono affatto, perché tanti piccoli gesti messi uno accanto all’altro formano quella solida base sulla quale si costruiscono i rapporti interpersonali.

Bassotuba non c’è per me è un capolavoro, caratterizzato da uno stile di scrittura agile, innovativo, divertente e da una narrazione che fa anche ridere parecchio, perché le incursioni ironiche nel testo di Paolo Nori sono assolutamente esilaranti.

“Si dice, di uno che ha molto viaggiato o molto studiato, che ha la mente aperta. Ecco, una persona sensibile, secondo me, è una persona che ha il sentimento aperto, che ha una forte reazione sentimentale a quello che gli succede intorno. Questa persona, se vuole vivere in una società, deve imparare prima di tutto ad essere flessibile. Perché poi quando il sentimento è aperto, poi entra di tutto. Allora, tenere tutto dentro, non si può. Che come ci sono i pensierei talmente ossessivi che se restano nella tua testa ti possono fare impazzire, così ci sono dei sentimenti talmente strazianti che se li tieni dentro ti si apre la pancia. Allora, se sei flessibile, la tua pancia diventa una specie di magazzino, dal quale entrano ed escono continuamente dei sentimenti.“

“Bassotuba non c’è” di Paolo Nori, edizioni Feltrinelli. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio