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“Il canto di Calliope” di Natalie Haynes: recensione libro

La più famosa delle guerre vista dagli occhi delle donne. È così che il canto di Calliope, musa della poesia epica, entra di nuovo nella testa del poeta e la sconvolge. Omero aveva scritto di grandi eroi le cui vicende erano destinate ad essere narrate nei secoli. Non c’è nessuno sulla faccia della terra che non conosca i nomi di Achille, di Ulisse, di Ettore o di Agamennone e Menelao e di come Paride, portando via Elena al marito, abbia innescato un lungo conflitto di uomini e dei.

“Forse pensava di scrivere di una guerra diversa. Devastazione, ecco cosa succede in guerra: è la sua natura. (…) Le morti degli uomini sono epiche, le morti delle donne sono tragiche. Ha frainteso la natura stessa del conflitto. L’epica è fatta di innumerevoli tragedie tessute insieme e queste non cominciano né finiscono sul campo di battaglia”.

Vecchie storie e nuovi messaggi

Le abbiamo lette tutti queste storie, le abbiamo studiate a scuola, le abbiamo viste al cinema. L’autrice Natalie Haynes decide di compiere uno studio su un tipo di narrativa che negli ultimi anni sta avendo grande seguito tra gli scrittori amanti del genere antico. Mescolare ancora e ancora queste storie così conosciute e famose per ribaltare il punto di vista e portare a galla un nuovo e potente messaggio:

Ecco cosa decide di fare Calliope. Mette subito in chiaro e senza troppi convenevoli la sua intenzione. Non è tornata dal poeta per lodare il suo lavoro ma per completare l’opera. Per metterlo di fronte all’altra faccia della medaglia. Per sconvolgerlo e mostrare cosa c’è dietro il mantello della gloria eterna. E il poeta può solo assistere inerme al canto della musa, può solo soffrire, può solo scrivere quello che prima aveva taciuto. Le donne che aveva utilizzato come tasselli del quadro adesso si prendono tutta la scena e lo costringono (e ci costringono) ad assistere a ciò che rimane dopo l’incendio di Troia.

Aprire gli occhi

Natalie Haynes divide il suo romanzo in piccoli capitoli, ognuno è un frammento dedicato alle protagoniste femminili del grande poema. Creusa, Ecube, Elena, Andromaca, Ifigenia, Penelope, e tante altre donne mortali e immortali. Ad ognuna di loro Calliope concede la voce e diventa un rapido alternarsi di storie di forza e speranza. Scelte sbagliate, egoismo, intelligenza, vendetta e tragedia.

Ogni personaggio ha la sua opportunità di fornire la propria versione. Madre moglie sorella regina o schiava, ognuna di queste donne è vera e reale.

Vero e reale è il loro modo di raccontare la guerra e le sue conseguenze.

“Ma fa male”, ha detto quando è morta Creusa, avrebbe voluto che la storia di Creusa si spegnesse come una scintilla che non riesce ad incendiare una pila di umidi ramoscelli. “Si, fa male” gli ho sussurrato, “Deve fare male”. Creusa non è una nota a piè di pagina, è una persona.

Sopravvivere alla pace

Il valore del messaggio contenuto in queste pagine è altissimo: denuncia verso le atrocità delle guerre, con la convinzione e la necessità di dare spazio e dignità alle testimonianze di chi resta dopo che la guerra è finita. Calliope offre al suo poeta una verità assoluta che andrebbe scolpita nel cuore di chiunque pensi che la violenza sia la soluzione più facile:

” Il poeta sta imparando che da ogni guerra i vincitori possono uscire distrutti quanto i vinti, Hanno ancora la vita ma hanno rinunciato a tutto il resto (…). L’uomo che vince la guerra solo raramente sopravvive alla pace.”

Mi ha lasciato senza fiato pensare a come la bellezza e la potenza di grandi capolavori, scritti secoli e secoli fa, possano essere sempre così attuali. Rivisti e reinterpretati da scrittori moderni, conservano la caratteristica divina di essere immortali.

Il canto di Calliope, di Natalie Haynes, Marsillio Editore. Coffee Book.

TI PIACE SE: ami le vicende della guerra di Troia. Sei affascinato dalle eroine antiche. Vuoi leggere poche parole ma tanta verità.

LASCIA PERDERE SE: non hai voglia di approfondire il dolore. Ti interessa leggere qualcosa di nuovo. Hai bisogno di leggerezza.

Paola Viscatale

Sono cresciuta e ho lavorato sempre in mezzo ai libri. Con il cuore a metà tra Roma e Napoli, viaggiatrice per il mondo in cerca di posti belli. Ho una laurea in storia dell'arte, esperienza nell'organizzare eventi culturali, coccolo gatti per vocazione. Per BookAdvisor curo la rubrica Coffee Book perché libri e caffè sono la mia risorsa primaria di energia.

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