Un libro tra le mani

“Quel maledetto Vronskij” di Claudio Piersanti: recensione libro

Quel maledetto Vronskij è un libro per tutti quelli che, alla luce di una perdita, di un fallimento, cercano il nemico in un maledetto “Vronskij” immaginario, perché è più facile pensare che il male sia sempre causato da qualcuno o da qualcosa che è “fuori“, è liberatorio avere un colpevole con cui essere arrabbiato, di cui essere geloso, a cui augurare ogni male… perché ammettere i propri limiti è molto più difficile, mette in discussione troppe cose.

Il nostro protagonista è un uomo mite, sempre gentile, beneducato, premuroso e innamorato.
Eppure non vede.
Non vede la paura che logora ogni cellula, non sente il terremoto che scuote ogni fibra del corpo di sua moglie, e quando si ritrova sotto le macerie non sa cosa fare, incapace anche solo di urlare, di chiedere aiuto, di uscire da sotto i resti di una vita che gli è crollata addosso.
Immobile aspetta.
E nell’attesa immagina il suo personale Vronskij, il bastardo, il maledetto… senza sapere che un Vronskij c’è, ma non è ciò che pensa lui, ha travolto sua moglie, sì, ma non è un uomo, non è un viscido seduttore, è ben altro.

 

Qualcosa che era lì e che lui non ha visto, non per trascuratezza, né per disattenzione.

A volte, semplicemente, non si può capire tutto.

Belli e pertinenti i riferimenti ad “Anna Karenina“, ma… c’è un grande “ma” in questo romanzo.
La scrittura piana, senza nessuna tensione (anche laddove la storia è molto tesa), senza picchi emotivi, ha trasformato quella che poteva essere una storia di grande pathos e struggimento in un racconto un po’ esile, a tratti sdolcinato.
Peccato.

Insomma, non è proprio un no secco, è più un “mannaggia“. 😊

 

“Quel maledetto Vronskij” di Claudio Piersanti, Rizzoli editore . Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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